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Uno studio americano evidenzia il rilevante contributo delle emissioni delle navi all'inquinamento dell'aria delle città costiere
È stato realizzato della University of California, San Diego
20 agosto 2008
Le emissioni prodotte dalle navi che utilizzano combustibili ad alto tenore di zolfo possono rappresentare quasi la metà del particolato atmosferico fine. Lo sottolinea uno studio, pubblicato dalla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, che è stato redatto da ricercatori della University of California, San Diego (UCSD) e che evidenzia l'impatto che tali emissioni possono avere sulla qualità dell'aria delle città costiere.
I risultati dello studio - ha spiegato l'UCSD - hanno particolare rilevanza per lo Stato della California che, a partire dal luglio del prossimo anno, imporrà a tutte le petroliere, alle navi mercantili e alla navi da crociera in navigazione verso un porto californiano di utilizzare combustibili più costosi e meno inquinanti quando sono a meno di 24 miglia dalla costa. Normative internazionali analoghe entreranno in vigore nel 2015. Tuttavia - ha precisato l'istituto universitario - «queste normative hanno l'obiettivo di ridurre al minimo i rischi potenziali che le emissioni inquinanti delle navi possono rappresentare per la salute umana e per l'ambiente e che alcuni ricercatori hanno stimato possano causare annualmente fino a 60.000 morti in tutto il mondo e un costo per l'economia degli Stati Uniti di 500 milioni di dollari, mentre nessuno conosce il reale impatto delle emissioni delle navi. Il motivo è che sinora gli esperti in qualità dell'aria non sono stati in grado di quantificare il contributo specifico delle emissioni delle navi all'inquinamento atmosferico delle città costiere». «Questo - ha detto Mark Thiemens, preside della facoltà di Fisica e professore di chimica e biochimica presso la University of California, San Diego - è il primo studio che mette in evidenza qual è il contributo delle navi al particolato fine presente nell'atmosfera». Secondo Thiemens, «le navi sono davvero senza regole quando si tratta di inquinamento atmosferico. Quello che volevamo scoprire era il contributo delle navi all'inquinamento atmosferico di San Diego. E ciò che abbiamo scoperto è stata una sorpresa, perché nessuno si aspettava che il contributo da parte delle navi alle particelle solide ad alto tenore di zolfo, chiamate solfato primario, fosse così elevato».
I ricercatori hanno spiegato che il solfato primario (SO4) viene prodotto quando le navi utilizzano combustibili meno costosi e ricchi di zolfo e che gran parte dello zolfo emesso dalle navi che impiegano tali combustibili viene rilasciato nell'atmosfera sotto forma di anidride solforosa (SO2), un inquinante gassoso che è quindi convertito in solfato nell'atmosfera. Tuttavia - secondo i ricercatori - anche se l'SO4 può essere una componente ridotta delle emissioni delle navi, questo particolato di solfato primario è particolarmente nocivo per l'uomo perché è costituito soprattutto da particelle microscopiche, di dimensioni inferiori a 1,5 micron o a un milionesimo di metro. Di conseguenza tali particelle possono viaggiare per distanze molto lunghe perché permangono nell'atmosfera per periodi più lunghi e, a differenza grani di polvere e particelle più grandi che vengono rimossi dal corpo durante la respirazione, rimangono nei polmoni.
«L'importanza del solfato primario - ha osservato il ricercatore dell'UCSD, Gerardo Dominguez - di solito è ignorata nella valutazione dell'impatto delle emissioni delle navi sulla qualità dell'aria, perché meno del 7% di tutto lo zolfo emesso dalle navi si trova nelle particelle di solfato primario. Ma i nostri risultati suggeriscono che questa componente delle emissioni delle navi è importante e in futuro ne dovrebbe essere tenuto conto. Conoscere la quantità di solfato emesso dalle navi che è nell'aria ci permetterà anche di capire meglio cosa succede all'altro 93% di zolfo emesso dalle navi».
Lo studio, che è stato redatto sulle risultanze di ricerche e campionamenti effettuati al molo Scripps dello Scripps Institution of Oceanography dell'UCSD, ha evidenziato che le emissioni delle navi contribuiscono a produrre fino al 44% dello zolfo contenuto nel particolato atmosferico fine. Nei giorni in cui la percentuale di solfato emesso dalle navi era prossimo alla metà delle particelle sottili, gli scienziati - sulla base di calcoli che tenevano conto della direzione e della velocità del vento - hanno stabilito che un contributo consistente veniva dalle navi ormeggiate nei porti di Los Angeles, Long Beach e San Diego che utilizzavano combustibile ad elevato tenore di zolfo. «A San Diego - ha detto Dominguez - abbiamo scoperto che il porto di Los Angeles può avere una influenza significativa sulla qualità dell'aria, perché queste particelle possono viaggiare così lontano».
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