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Incontro dell'Ipsema con il ministero dell'Ambiente
Il mare - ha sottolineato Parlato - risulta inquinato molto di più da reflui, sversamenti ed emissioni provenienti da terra che non da negligenze armatoriali
24 ottobre 2008
Oggi il commissario straordinario dell'Ipsema (Istituto di previdenza per il settore marittimo), Antonio Parlato, ha incontrato il sottosegretario all'Ambiente, della tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.
«L'Ipsema - ha ricordato Parlato - già oggi, per quanto attiene alla sua materia istituzionale, riguardante le malattie professionali e quelle comuni, è in grado di individuare le patologie che derivano sia direttamente che indirettamente da fattori ambientali e di sviluppare politiche di prevenzione. L'istituto è anche impegnato nel Comitato Nazionale per il Welfare dei marittimi nato su impulso dell'IMO nel 2006». «È necessario però - ha aggiunto - fare un passo avanti, perché se è chiaro che le normative internazionali e nazionali fissano regole precise per esempio per il trasporto di merci pericolose, per il trasporto della rinfusa, per la manipolazione delle merci pericolose a bordo e i prodotti chimici, per l'inquinamento della acque marine a causa degli idrocarburi, il mare risulta inquinato molto di più da reflui, sversamenti ed emissioni provenienti da terra che non da negligenze armatoriali».
Il commissario dell'Ipsema ha richiamato l'attenzione anche su altri disequilibri dell'ecosistema marino che causano fenomeni come lo scarico delle acque inquinate di zavorra con le conseguenze che ne possono derivare per le produzioni legate al mare, come la pesca e le attività turistico balneari o la mancanza di attrezzatura nei porti per ricevere i rifiuti delle navi.
L'Ipsema ha manifestato interesse per la preparazione di un documento d'intesa attraverso il quale permettere lo scambio di utili informazioni e iniziative comuni con il ministero dell'Ambiente.
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