- A Genova nascerà il primo “port center” del Mediterraneo, ispirato a quelli di Anversa e Rotterdam. L'iniziativa ha l'obiettivo di far conoscere il porto del capoluogo ligure, il suo lavoro e le sue attività al grande pubblico, agli studenti e dare visibilità alle imprese marittime. Inoltre permetterà di visitare il porto come un parco e ne valorizzerà l'identità, la conoscenza e il patrimonio di attività, strutture e competenze tecniche e professionali aprendo nuovi canali di comunicazione con il territorio.
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- Il Genoa Port Center, che sarà inaugurato il prossimo autunno negli spazi dei Magazzini del Cotone del Porto Antico, sarà quindi sede espositiva e didattica permanente per il grande pubblico, al quale offrirà visite via mare e sui moli a strutture, attività e servizi nell'area portuale, con installazioni informative, sito internet in rete con altri Port Center, per le imprese alle quali offrirà spazi per stand, visite, meeting e promozione, e si rivolgerà agli studenti, con l'obiettivo di far conoscere il porto dal vivo a tutti gli studenti liguri fra i 13 e i 19 anni nel prossimo quinquennio e di aprire corridoi culturali sulla portualità tra i giovani delle due sponde del Mediterraneo.
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- Il nuovo centro sarà avviato con investimenti pubblici: la Provincia ha già stanziato 100.000 euro e altri 320.000 potrebbero arrivare se verrà accolto il progetto dal bando regionale che gestisce fondi europei per nuove strutture museali. Obiettivo è una gestione del centro sul modello dell'Accademia della Marina Mercantile con fondi pubblici e privati.
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- Il Port Center di Genova, di cui sono promotori la Provincia, l'Autorità Portuale, il DIEM dell'Università, la Capitaneria di Porto e la Porto Antico Spa, è stato presentato dai presidenti della Provincia, Alessandro Repetto, e dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, con il presidente della Porto Antico, Bruno Giontoni, e il professor Enrico Musso e l'architetto Hilda Ghiara del DIEM.
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- Si tratta - ha detto il presidente della Provincia Repetto - di «una una nuova sfida per far conoscere anche il patrimonio di attività economiche e produttive del porto, la più grande impresa genovese, e rafforzare sul territorio la consapevolezza dell'importanza e dell'identità portuale per lo sviluppo e stimolare l'attenzione e la sensibilità dei giovani per far crescere in loro l'interesse e la passione per le professioni del mare».
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- Per Luigi Merlo «esiste una cesura fisica tra porto e città, imposta dalle misure di sicurezza portuale e a Genova anche dal fatto che il porto si era chiuso in una dimensione di scarsa comunicazione con l'esterno, pensando forse che meno si comunica meno si comprende da fuori di ciò che avviene all'interno, ma per noi che perseguiamo la massima trasparenza l'apertura del Port Center è una grande opportunità della quale ringrazio anche la sensibilità istituzionale della Provincia, che apre nuovi canali e avvia un'inversione culturale nei confronti della conoscenza del porto e del sistema delle sue attività e vocazioni».
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