Lo sottolinea oggi l'International Shipsuppliers & Services Association (ISSA), organizzazione a cui fanno capo circa 2.000 società di forniture di bordo mondiali. «Il ritardo nei pagamenti, e in alcuni casi il mancato pagamento di fatture di forniture - spiega l'associazione - è fonte di crescente preoccupazione per i provveditori marittimi dei porti mondiali ed è un problema al centro dell'attenzione della nuova presidenza dell'ISSA. Non solo ciò determina un impatto sulla stabilità finanziaria di quelle che, in molti casi, sono piccole o medie imprese che lavorano con ristretti margini di profitto, ma il ritardo nel pagamento di fatture può avere un impatto notevole sulla capacità dei provveditori di rifornire le navi nei principali porti del mondo».-
- «Come qualsiasi altra industria - evidenzia il nuovo presidente dell'ISSA, Jens Olsen - la provveditoria marittima fa affidamento sulla cassa quale linfa vitale e quando gli acquirenti dicono che pagheranno in 30 giorni, e invece pagano in 120 giorni, ciò ha un impatto su numerose società». «Tale situazione - aggiunge - è fonte di ulteriore preoccupazione proprio nel momento in cui siamo nel mezzo di una recessione mondiale e di un crollo dei traffici marittimi. Come associazione stiamo lavorando per aiutare i nostri associati a dimostrare agli acquirenti l'impatto che i loro ritardati pagamenti hanno sulla capacità delle aziende di continuare a rifornirli. Sono allo studio altre innovative idee per superare questo problema, che continua ad essere la principale fonte di preoccupazione dei nostri associati».
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- «Certamente, nella difficile situazione economica in cui tutti attualmente ci troviamo - conclude Olsen - armatori, ship manager e fornitori di bordo devono promuovere questo spirito di collaborazione per far sì che tutti sopravvivano finché non arriveranno tempi migliori. Sono sicuro che è ciò che tutti vogliono».
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