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In 13 anni l'autotrasporto in Italia ha perso 54.200 aziende nazionali ed è stato colonizzato da vettori esteri
Denuncia di Trasportounito Fiap, che sottolinea la necessità dell'attivazione di un fondo di garanzia invocato pure da ANITA, che chiede di intervenire anche sul fronte della riduzione delle rate di leasing
14 maggio 2009
Negli ultimi 13 anni l'autotrasporto italiano ha visto scomparire dal mercato 54.220 imprese nazionali ed è stato colonizzato da società estere. La denuncia è di Trasportounito Fiap, che presentando oggi tale allarmante dato ha evidenziato il collasso del sistema autotrasportistico nazionale, nel quale le società italiane - ha sottolineato il sindacato - sono «in gran parte soffocate e quindi annientate da un mercato della logistica e del trasporto che in Italia continua ad essere profondamente malato, soffocato com'è fra intermediazione, mancato riconoscimento del valore del servizio, distorsione del traffico e concorrenza sleale da parte di operatori esteri».
Solo negli ultimi tre anni, dal 2006 al 2008 - ha spiegato Trasportounito Fiap - il saldo delle imprese in esercizio (frutto della chiusura di aziende al netto delle imprese di nuova costituzione) è negativo per 21.828 unità. «È questa - ha rilevato il presidente nazionale del sindacato, Franco Pensiero - la conseguenza dell'assenza di una seria politica dei trasporti, o peggio, di un generale disinteresse, conseguenza di un errato ragionamento (e delle istituzioni e delle imprese industriali) secondo il quale se la gomma non è italiana le merci si trasportano ugualmente».
Secondo i dati di Trasportounito Fiap, le imprese italiane di autotrasporto partecipano al traffico italiano in export ormai solo per il 32%, e questa percentuale precipita al 22% per i traffici in import. «Complessivamente - ha ricordato Pensiero - il saldo sugli scambi in import e in export di merci e servizi di trasporto presenta un saldo negativo da record: - 42mila milioni di euro». Senza parlare - ha aggiunto - delle conseguenze in termini di sicurezza stradale, affidabilità, rispetto delle norme sugli orari di lavoro e sulle condizioni di utilizzo degli autisti.
Che il mercato sia ormai cronicamente malato - ha precisato il sindacato - è testimoniato anche dalla situazione finanziaria delle imprese italiane. Le aziende di autotrasporto in esercizio denunciano un indebitamento medio, più o meno consolidato, che ha superato di gran lunga la soglia di guardia: 250mila euro per impresa. «E sullo sfondo - ha proseguito Pensiero - si avverte un nuovo pericoloso rialzo del costo del carburante il quale è tornato sopra l'1,1 euro, superando i 56 dollari la tonnellata e quindi avanzando per 2,6 centesimi di euro per litro».
«Per arginare questo tracollo settoriale - secondo Pensiero - le misure spesso contraddittorie ed inefficaci assunte anche in tempi recenti, non sono sufficienti: occorre attivare urgentemente il fondo di garanzia per l'autotrasporto, garantire tempi e modalità di pagamento dei servizi, rendere operativa per mezzo di qualificati controlli la nuova disposizione su cabotaggio stradale, e migliorare gli attuali strumenti normativi per la trasparenza del mercato».
Da parte sua, l'ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici) ha evidenziato le novità per il settore emerse dagli ultimi incontri tra le associazioni di categoria e il governo, che includono appunto l'istituzione di un fondo di garanzia per il credito alle imprese di autotrasporto e la riduzione delle rate di leasing per l'acquisto di veicoli.
Nel fondo di garanzia per le piccole e medie imprese - ha spiegato ANITA - è stata prevista una sezione speciale per l'autotrasporto con una dotazione di 50 milioni di euro. Le imprese potranno chiedere alle banche fino all'80% del credito per qualunque tipologia di attività, da nuovi investimenti a costi d'esercizio. Si tratta - secondo l'associazione - di «uno strumento importante che segna l'avvio di un dialogo tra banche e imprese».
«L'auspicio - ha concluso ANITA - è di intervenire anche sul fronte della riduzione delle rate di leasing per 12 mesi per le imprese che hanno acquistato veicoli, di cui otto mesi al 50% del valore della rata e quattro con una riduzione del 25%. Tale provvedimento, seppur ostacolato da alcune associazioni, sarebbe utile per assicurare alle imprese liquidità e disponibilità economica».
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