- I margini finanziari nella gestione del posto barca si stanno drasticamente riducendo con conseguenze negative per gli operatori di porti turistici. Lo ha sottolineato Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici) in occasione della sua assemblea generale svoltasi ieri presso la sede di Confindustria Bari.
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Assomarinas Oneri di gestione per posti barca in porto turistico da 500 ormeggi |
20% |
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IVA |
10% |
canone demaniale |
5% |
asporto rifiuti |
5% |
assicurazioni e fideiussioni |
15% |
manutenzioni ordinarie |
5% |
consulenze legali / amministrative |
5% |
vigilanza |
10% |
ammortamento delle strutture |
20% |
dipendenti amministrazione e operativi |
5% |
servizi comuni |
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- «Se da un lato i livelli di occupazione negli spazi acquei dei porti turistici sono risultati soddisfacenti nel corso di questa stagione nautica - ha rilevato il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio - dall'altro il decremento dei servizi accessori e l'aumento dei costi legati ai canoni demaniali, all'asporto rifiuti, agli oneri di tutela ambientale, alle manutenzioni ordinarie, alle assicurazioni, alla vigilanza e ai più frequenti danni provocati degli eventi meteo marini, stanno notevolmente comprimendo i già esigui margini di redditività delle strutture ricettive per la nautica da diporto. Solo l'intelligente applicazione delle nuove competenze relative al demanio marittimo oggi di competenza regionale - ha aggiunto - potrebbe consentire agli operatori del settore una migliore programmazione dei propri investimenti sulla base di criteri strutturali delle imprese portuali turistiche che non vanifichino risorse in estenuanti iter procedurali e in onerosissime consulenze legali. Risorse che, invece, potrebbero essere dirottate a favore dei diportisti in una più qualificata e meno onerosa offerta di ormeggi».
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- «Il turismo - ha evidenziato il direttore generale di Federturismo Confindustria, Antonio Colombo - è un settore industriale produttivo che dev'essere implementato da politiche economiche e industriali di lungo termine e non con occasionali exploit mediatici promozionali».
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