- Ieri il governo italiano e i rappresentanti delle Regioni Campania, Lazio, Sardegna, Sicilia e Toscana hanno siglato gli accordi di programma che prevedono la cessione gratuita agli enti regionali delle compagnie di navigazione locali del gruppo Tirrenia, cioè rispettivamente Caremar, Saremar, Siremar e Toremar.
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- L'intesa per la privatizzazione del gruppo Tirrenia - ha ricordato l'esecutivo - prevede che le Regioni provvederanno ad un'offerta di mercato delle società attraverso gara pubblica di rilievo comunitario e che, parallelamente, vengano elaborati contratti di servizio pubblico che regoleranno i rapporti con gli aggiudicatari. Analoga procedura di offerta di mercato verrà messa a punto dallo Stato per la società Tirrenia unitamente alla società Siremar.
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- Il governo ha precisato che entro il 30 settembre 2010 il processo di privatizzazione verrà completato, secondo una tempistica e criteri concordati con la Commissione Europea. «È una significativa svolta sul percorso intrapreso che porterà alla privatizzazione di Tirrenia ed una concreta risposta alla pressante richiesta dell'Unione Europea», ha confermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. «Sono convinto - ha aggiunto - che questo processo voluto con determinazione dal governo con la collaborazione e l'accordo delle Regioni interessate migliorerà i servizi marittimi e i collegamenti con le isole e tra le isole minori e che favorirà il rinnovo della flotta». L'accordo - ha proseguito il ministro - «mira, inoltre, a salvaguardare i livelli occupazionali dell'azienda e questo è un aspetto molto rilevante. Auspico, pertanto che i privati accolgano positivamente l'iniziativa posta in essere e che partecipino in numero congruo ai bandi di gara che stiamo predisponendo».
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- Da parte sua il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha dichiarato che l'accordo di programma sottoscritto «è una soluzione storica per la Caremar e per il sistema dei trasporti via mare nel golfo di Napoli. Per la prima volta - ha rilevato - la competenza dei collegamenti che garantiscono la continuità territoriale delle isole passa dallo Stato alla Regione. Dopo una lunga trattativa sono state recepite le nostre richieste, che sono state prese poi come punto di riferimento anche dalle Regioni interessate al trasferimento delle altre società del gruppo». «Voglio sottolineare - ha aggiunto Bassolino - lo sforzo della Regione Campania, che contribuirà a coprire i costi dei servizi e ad ammodernare la flotta con fondi propri, e garantirà con un contratto ponte la continuità dei collegamenti, in attesa dello svolgimento della gara. Con la nostra soluzione, dunque, manteniamo tutti i collegamenti per i cittadini e i turisti delle isole, tuteliamo i lavoratori della società di navigazione, salvaguardiamo il principio di liberalizzazione del mercato imposto dall'Unione Europea, garantiamo il controllo pubblico sulla società, in linea con la volontà del Consiglio regionale di costituire una società marittima campana, e infine trasferiamo la responsabilità gestionale, come è giusto che sia, a chi avrà le competenze più adatte a svolgere il servizio con professionalità ed efficienza».
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- L'accordo siglato dall'ente regionale campano con il governo stabilisce che l'esecutivo vari una norma che preveda il trasferimento immediato e a titolo gratuito di Caremar alla Regione Campania, la quale successivamente dovrà cedere il ramo pontino della compagnia di navigazione alla Regione Lazio. Attualmente tale norma è già stata depositata dal governo come emendamento nell'ambito del decreto “salva infrazioni”, che deve essere convertito in legge entro il prossimo 24 novembre. Nei dieci giorni successivi alla pubblicazione della legge dovranno completarsi le procedure per il trasferimento. Altri 90 giorni serviranno invece a completare il passaggio alla Regione Lazio del ramo di propria competenza della Caremar. Dal 1° gennaio 2010 la Campania subentrerà ufficialmente al governo nella convenzione con la Caremar. Infine entro il 28 febbraio 2010 dovrà infine essere pubblicato il bando per la scelta del socio privato e per il contestuale affidamento del servizio, da ricercare mediante gara unica ad evidenza pubblica. La società mista che la Regione Campania intende costituire sarà pubblica al 51% e avrà un socio privato al 49%. Lo Stato si impegna a trasferire il contributo per i servizi di collegamento per 12 anni, pari a un contributo annuo per Caremar di 29.869.000 euro, di cui circa 19.839.000 riguardano il ramo campano trasferito alla Regione, ossia i collegamenti del Golfo di Napoli. Nell'accordo sono inoltre previsti contributi per l'adeguamento della flotta alle norme internazionali sulla sicurezza, l'eventuale estensione della cassa integrazione alle nuove società regionali, nonché la possibilità di utilizzare le risorse del FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate) regionale per le criticità del settore del cabotaggio, a partire dall'integrazione del corrispettivo statale (che si stima in circa cinque milioni annui) che la Campania - ha spiegato l'ente regionale - dovrà erogare per mantenere i servizi di collegamento attuali dati i tagli applicati dal governo dal 2010.
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- Meno entusiastica la dichiarazione dell'assessore ai Trasporti ed Infrastrutture della Regione Toscana, Riccardo Conti: «speravamo in qualcosa di meglio - ha commentato dopo la firma - ma si tratta di un buon accordo. Ora è sulle nostre spalle l'impegno a migliorare i servizi attraverso un uso efficiente delle risorse e attraverso bandi di gara strutturati in modo intelligente, fermo restando le garanzie per i lavoratori e le garanzie per la continuità territoriale. L'obiettivo della Regione - ha concluso Conti - sarà quello di dotare l'arcipelago di una flotta all'altezza del nome e del valore della Toscana, con navi nuove e servizi efficienti. Insomma in linea con quello standard toscano che oggi non è possibile rilevare nella qualità dei servizi offerti».
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- L'intesa con la Toscana, così come gli altri accordi, prevede il trasferimento a titolo gratuito del 100% del capitale sociale di Toremar da Tirrenia alla Regione a decorrere dal 1° gennaio 2010. La Regione si impegna a bandire entro il prossimo 30 settembre una gara, conforme alle disposizioni nazionali e comunitarie vigenti, ad evidenza pubblica trasparente, concorrenziale e non discriminatoria, per l'affidamento dei servizi di cabotaggio marittimo di servizio pubblico. La Regione sarà quindi tenuta a stipulare con la società che si aggiudicherà la gara un contratto di servizio che avrà la durata di 12 anni.
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- La risorse statali stanziate per la copertura degli oneri di servizio pubblico in Toscana - ha ricordato l'ente regionale - sono pari a 13.005.441 euro annui, subordinati all'emanazione di un provvedimento legislativo che rechi la necessaria copertura finanziaria. La Regione Toscana, dal canto suo, si impegna, a finanziare la compagnia marittima con circa tre milioni di euro annui. A questi fondi si aggiungono risorse residue statali pari a sette milioni di euro, per l'anno 2009, che saranno destinate all'ammodernamento e all'adeguamento alle norme internazionali in materia di sicurezza marittima della flotta delle società del gruppo Tirrenia, ripartite sulla base delle esigenze di priorità del gruppo, e risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate relative ai programmi di interesse strategico regionale. Per garantire la continuità territoriale con le isole e rispettare gli obblighi di servizio pubblico, all'articolo 8 l'accordo prevede che la Regione Toscana riconosca alla società oggetto del processo di privatizzazione il mantenimento degli accosti già assegnati e la priorità nell'assegnazione di nuovi accosti.
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- La Regione Toscana ha precisato che il tema della clausola sociale, insito nel meccanismo stesso della gara, prevede l'acquisizione dell'azienda e di tutti gli occupati e che nell'accordo firmato con il governo è comunque prevista l'estensione alle società regionali del ricorso alla cassa integrazione guadagni già previsto per Tirrenia, con un limite massimo imposto pari a 35 unità di personale. Si tratta - ha sottolineato l'ente - di una clausola “prudenziale”, considerato il fatto che è operativo sul tema occupazione un tavolo con i sindacati toscani coinvolti.
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- La Regione Sardegna ha rilevato invece come l'accordo di programma siglato a Roma sia «importantissimo e di grandissimo rilievo perché la Sardegna è l'unica regione che resta con il 49 % delle quote di partecipazione dentro il pacchetto azionario della Saremar, mentre il restante 51 andrà ai privati con uno specifico bando da espletarsi entro il 31 dicembre del 2009». «Vengono così garantiti - ha evidenziato il presidente dell'ente regionale, Ugo Cappellacci - i livelli occupazionali della compagnia di navigazione (172 dipendenti, compresi gli amministrativi) ed assicurati gli attuali servizi di collegamento tra la Sardegna e le isole minori e con il miglioramento degli stessi per il futuro».
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- «Una regionalizzazione a costo zero - ha aggiunto l'assessore regionale sardo dei Trasporti, Liliana Lorettu - è il risultato di un percorso lungo e faticoso dove, in un primo momento, vedeva la Regione tagliata fuori dalla gestione della privatizzazione. Scorporare dalla Tirrenia la Saremar è stato un obiettivo centrato in pieno e accolto con grande soddisfazione dai sindaci dei Comuni interessati (Carloforte, Calasetta, La Maddalena, Palau) e dai sindacati per la salvaguardia dei posti di lavoro». «Ci sarà - ha ricordato la Lorettu - una compartecipazione finanziaria da parte dello Stato per un importo di oltre 164 milioni di euro per tutta la durata del bando di gara che non può andare oltre i 12 anni con una quota annuale di 13,7 milioni. L'ammodernamento dell'attuale flotta (sette unità) sarà a carico dello Stato e con una compartecipazione da parte della Regione. L'impegno è quello di migliorare il servizio e la qualità dei collegamenti ed in una seconda fase la tariffazione delle tratte».
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