- Il porto di Cagliari abbatte del 90% le tasse di ancoraggio per sostenere il proprio ruolo di hub di transhipment incentrato sul Cagliari International Container Terminal (CICT). La decisione, assunta oggi dallo scalo sardo, è resa possibile dal decreto “Milleproroghe”, convertito in legge lo scorso 26 febbraio, che consente ai porti di modulare al rialzo o al ribasso le tasse di ancoraggio con l'obiettivo di fronteggiare la crisi di competitività dei porti, in particolare degli scali con attività prevalente di transhipment. Questi ultimi devono far fronte alla crescente concorrenza dei nuovi porti realizzati sulla sponda africana del Mediterraneo che sono avvantaggiati da un regime fiscale estremamente favorevole e da costi della manodopera inferiori anche del 70% rispetto a quelli praticati nei porti italiani.
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- La legge, di cui riportiamo di seguito uno stralcio, prevede che a copertura delle eventuali minori entrate derivanti dal rialzo o ribasso dele tasse di ancoraggio ciascuna Autorità Portuale “operi una corrispondente riduzione delle spese correnti ovvero, nell'ambito della propria autonomia impositiva e tariffaria, un corrispondente aumento delle entrate”. Nel decreto approvato oggi - pubblicato anch'esso di seguito - l'Autorità Portuale di Cagliari precisa che per colmare il buco (2,7 milioni di euro) che l'abolizione delle tasse di ancoraggio creerà nel suo bilancio attingerà da avanzi di amministrazione.
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- Decreto Legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito con modificazioni in legge 26 febbraio
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2010, n. 25.
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Proroga di termini previsti da disposizioni legislative
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- Art. 5 Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti
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- ... omissis ....
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- 7-undecies. Al fine di fronteggiare la crisi di competitività dei porti nazionali, con riguardo anche all'attività prevalente di transhipment, le disposizioni relative all'adeguamento delle tasse e dei diritti marittimi di cui all'articolo 1, comma 989, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, e di cui all'articolo 4, commi 1 e 2, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2009, n. 107, si applicano con decorrenza dal 1° gennaio 2012.
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- 7-duodecies. Nel rispetto delle finalità di cui al comma 7-undecies, in via sperimentale, per gli anni 2010 e 2011, nelle more della piena attuazione dell'autonomia finanziaria delle Autorità portuali ai sensi dell'articolo 1, comma 982, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, alle Autorità portuali è altresì consentito, nell'ambito della loro autonomia di bilancio e nel rispetto dell'equilibrio di bilancio, stabilire variazioni in aumento fino ad un tetto massimo pari al doppio della misura delle tasse di ancoraggio e portuale così come adeguate ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2009, n. 107, nonché in diminuzione fino all'azzeramento delle singole tasse medesime.
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- 7-terdecies. A copertura delle eventuali minori entrate derivanti dall'applicazione dei commi 7-undecies e 7-duodecies, ciascuna Autorità portuale opera una corrispondente riduzione delle spese correnti ovvero, nell'ambito della propria autonomia impositiva e tariffaria, un corrispondente aumento delle entrate, dandone adeguata illustrazione nelle relazioni al bilancio di previsione e al conto consuntivo. In ogni caso, dall'applicazione delle disposizioni dei commi 7-undecies e 7-duodecies e del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
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- ... omissis ....
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- Decreto n.
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Oggetto: tasse di ancoraggio
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- IL PRESIDENTE DELL'AUTORITÀ PORTUALE
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- VISTA la legge 28 gennaio 1994 n. 84 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare l'articolo 8, comma 3, lettera n-bis;
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- VISTO il decreto del Ministero dei Trasporti e della Navigazione in data 6 aprile 1994 di individuazione della circoscrizione territoriale dell'Autorità portuale di Cagliari;
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- VISTO il D.M. del 14.09.2007 che nomina il Prof. Ing. Paolo Fadda Presidente dell'Autorità portuale di Cagliari;
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- CONSIDERATE le gravi ripercussioni che la recente crisi dell'economia mondiale ha avuto sui porti italiani ed in particolare sull'attività di transhipment, determinando un calo dei volumi e delle tariffe di proporzioni considerevoli, con le inevitabili ricadute negative anche sull'occupazione.
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- PRESO ATTO dello sviluppo dei porti di transhipment del Nord Africa e di quello di Malta, ed in particolare delle agevolazioni fiscali che gli stessi offrono e che stanno determinando lo spostamento verso tali porti di grandi armatori, con la conseguente instabilità del mercato interno;
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- RITENUTO assolutamente necessario mantenere il transhipment a Cagliari scongiurando che distorsioni di traffico causate dalle iniziative dei ricordati porti concorrenti determinino nuovamente gravi situazioni di crisi, superate solo lo scorso anno;
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- CHE tale necessità appare ancora più pressante nel momento appunto di riavvio della crescita degli scambi dopo l'accennata crisi del mercato che ha causato un rallentamento: dal 2012, infatti, è stato da più fonti ragionevolmente ipotizzato un momento di maggior equilibrio tra domanda ed offerta portuale, che dovrebbe impegnare il 70% di tutta l'offerta disponibile del Mediterraneo e determinare, conseguentemente, una fase di maggiore stabilità;
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- RITENUTA, altresì, l'importanza e la vitalità ditale traffico di transhipment per l'impulso e la promozione dell'area del Porto Canale, nella quale è previsto l'insediamento di un distretto industriale e di una zona franca;
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- VISTI gli articoli 7-undecies, 7-duodecies e 7-terdecies del decreto legge n. 194 del 30/12/2009, convertito con legge n. 25 del 26 febbraio 2010, che, proprio al fine di fronteggiare la crisi di competitività dei porti nazionali, con particolare riferimento all'attività di transhipment, differisce al 1 gennaio 2012 gli adeguamenti delle tasse e dei diritti marittimi previsti ..... ed attribuisce alle Autorità portuali il potere di stabilire variazioni in diminuzione fino all'azzeramento delle tasse di ancoraggio, a condizione che le minori entrate derivanti da tali variazioni siano compensate da una corrispondente riduzione delle spese correnti ovvero da un corrispondente aumento di altre entrate;
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- CONSIDERATO che l'Autorità portuale, al fine di assicurare e consolidare la competitività del Porto di Cagliari, intende cogliere l'occasione fornita dalla legge n. 25/2010, adottando in via selettiva contromisure difensive alle non corrette pratiche anticoncorrenziali dei ricordati porti, misure che si sostanziano nella temporanea riduzione - appunto per il solo anno 2010 - delle tasse di ancoraggio, limitatamente alla sola attività di transhipment, al fine di allineare i costi ditale attività nel porto di Cagliari a quelli del Porto di Malta e degli altri porti non facenti parte dell'Unione Europea;
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- CHE la selettività della misura, con la sua limitazione alla sola attività di transhipment, non può far sorgere alcun dubbio di disparità di trattamento nei confronti degli operatori portuali appartenenti a diversi segmenti di mercato del trasporto marittimo, per i quali non si sono ancora determinati i medesimi presupposti di alterazione della concorrenza;
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- CHE, d'altra parte, la limitazione della riduzione de qua al solo anno 2010 ha lo scopo di consentire la verifica dell'efficacia della misura, vale a dire quanto meno il mantenimento del traffico di transhipment nel porto di Cagliari e, auspicabilmente, l'incremento del medesimo, così che possa essere valutata con cognizione di causa l'opportunità di reiterare la misura medesima anche nell'anno 2011;
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- CHE, per far fronte alle conseguenti minori entrate, l'Ente non è nella condizione di ridurre, in corso d'anno, in applicazione della legge n. 25/2010, le proprie spese correnti se non a rischio di paralizzare la propria attività, né di aumentare le altre tasse o diritti, per l'impatto che una siffatta misura avrebbe sui piani operativi delle imprese interessate, per di più in una situazione di generale difficoltà economica, riconosciuta proprio dalla richiamata legge, che, per tale motivo, ha rinviato al 2012 i già previsti adeguamenti delle tasse e dei diritti marittimi;
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- CHE, peraltro, in applicazione del sostanziale principio ermeneutico, per il quale la norma dev'essere interpretata in modo che abbia un senso, si ritiene che la ratio della disposizione in questione sia il rispetto dell'equilibrio di bilancio e che, quindi, la sua attuazione debba avvenire nel rispetto comunque dell'equilibrio di bilancio e non a danno di investimenti già previsti nel bilancio medesimo;
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- CHE l'Autorità Portuale ritiene assolutamente necessario provvedere con immediatezza alle opportune misure utili a prevenire e scongiurare una possibile crisi del proprio settore di transhipment;
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- CHE, alla copertura delle minori entrate conseguenti ad una riduzione delle tasse di ancoraggio per il corrente esercizio è in grado di far fronte - assicurando in tal modo l'equilibrio finanziario del bilancio in corso - con una limitata utilizzazione dell'avanzo di amministrazione pregresso, non vincolato, ammontante ad € 42.082.576,00, secondo i dati del Bilancio di previsione per l'esercizio 2010, approvato dal Comitato portuale e dai Ministeri vigilanti;
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- CHE, peraltro, in ogni caso l'Ente si adopererà per reperire altre entrate, anche attraverso il ricorso a contributi dello Stato, della Regione o di altri Enti, che consentano la sicura realizzazione del programma annuale e triennale dei lavori, e quindi delle opere già inserite nei medesimi, ed originariamente finanziate con fondi propri dell'Ente, tra cui, appunto, l'avanzo di amministrazione e le entrate derivanti dalle tasse di ancoraggio;
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- SENTITO il Comitato Portuale nella seduta del 8 marzo 2010 e nella seduta del 24 marzo 2010, nelle quali ha condiviso la prospettata politica dell'Ente, secondo quanto indicato nelle premesse di cui sopra, dando mandato al Presidente di adottare il conseguente provvedimento di riduzione nella misura del 90% per l'anno 2010 della tassa di ancoraggio prevista ......., limitatamente alle sole navi in attività di transhipment nel Porto di Cagliari;
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- Tutto ciò premesso;
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- decreta
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- di ridurre per il solo anno 2010 e limitatamente alla sola attività di trasnhipment nel porto di Cagliari, nella misura del 90%, la tassa di ancoraggio prevista dalla legge...............................;
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- Per le navi interessate dalla riduzione della tassa di ancoraggio che, alla data di entrata in vigore del presente Decreto, avessero già corrisposto nel 2009 la tassa di abbonamento annuale del Porto di Cagliari si potrà chiedere il rimborso del 90% di 1/12 della predetta tassa per ciascun mese di validità della tassa di ancoraggio nel 2010.
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- Alla copertura delle conseguenti minori entrate, stimate, per il corrente anno in € 2.700.000, si provvede mediante parziale utilizzazione dell'avanzo di amministrazione disponibile, di cui al bilancio di previsione per l'esercizio in corso, che ne presenta capienza.
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- Alla riunione del Comitato Portuale fissata per il giorno ......... verrà sottoposta la relativa formale variazione da apportare al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2010.
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- Cagliari,
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Il Dirigente
Il Segretario Generale (ing Antonio M Conti)
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Il Presidente (Prof Ing. Paolo Fadda)
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