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Assologistica, a maggio si rischia il blocco delle attività nei porti italiani
Secondo l'associazione, questa sarà la conseguenza del mancato coordinamento tra le disposizioni dei decreti legislativi 81/2008 e 272/99
9 febbraio 2011
Assologistica lancia un allarme per la «reale e concreta la possibilità che dal 16 maggio prossimo si blocchino le attività nei porti italiani e che successivamente, dopo gli avvenuti adeguamenti organizzativi e di formazione del personale che richiederanno tempo e risorse, le operazioni di carico e scarico nei porti nazionali siano rallentate, meno competitive e più costose che negli altri porti europei». Secondo l'associazione, ciò «sarà anche l'ultimo colpo ai porti di transhipment che competono con il Nord Africa».
Per Assologistica queste, infatti, saranno le conseguenze del mancato coordinamento tra le disposizioni generali in materia di sicurezza sul lavoro (decreto legislativo 81/2008) e il decreto legislativo 272/99 sulla sicurezza e salute dei lavoratori nell'ambito delle operazioni e servizi portuali.
«Dopo il rinnovo della normativa generale avvenuto nel 2008, come specificamente previsto dal Testo Unico - ha spiegato oggi l'associazione - la 272/99 vi avrebbe dovuto essere armonizzata entro il 15 maggio 2011. Questo non è ancora avvenuto né sta avvenendo e dunque dal 16 maggio, come previsto dalle disposizioni generali, essa risulterà automaticamente abrogata, e alle attività portuali italiane si dovrà applicare la normativa generale, che non contempla in alcun modo le specifiche e peculiari caratteristiche infrastrutturali, strutturali ed organizzative delle attività portuali».
«Dal 16 maggio - ha precisato l'associazione - per ogni nave che scalerà un porto italiano dovrà essere fatta una specifica valutazione del rischio e le operazioni portuali potranno iniziare solo dopo una lunga trafila burocratica».
Assologistica ha ricordato che la bozza dello Schema di Regolamento per la modifica del decreto legislativo 272/99 e la sua armonizzazione con le norme dell'81/2008 è stata definita sin dall'aprile 2010 con il coinvolgimento, promosso dalla Direzione Generale dei Porti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, di tutte le parti interessate comprese le organizzazioni sindacali. L'associazione chiede quindi «che si provveda immediatamente ad inserirne il decreto nel “Milleproroghe“, per evitare conseguenze catastrofiche sull'economia e sulla logistica delle merci originate, destinate, in transito o trasbordate nel nostro paese e movimentate dai porti italiani in centinaia di milioni di tonnellate all'anno. L'approvazione dello Schema di Regolamento - ha concluso Assologistica - è senza oneri per lo Stato ed evita pesanti conseguenze sull'economia nazionale - imprese esportatrici, importatrici e consumatori - che sarebbero assai più gravi di quelle del, più volte minacciato, blocco dell'autotrasporto».
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