Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, accusa l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) di penalizzare il cargo aereo italiano. La Confederazione spiega che è in atto da anni un dirottamento del commercio estero italiano verso aeroporti svizzeri, tedeschi o francesi. Secondo una recente ricerca ISPO condotta da Renato Mannheimer sul cargo aereo italiano e le sue criticità - precisa Confetra - non si tratterebbe solo di una questione di migliore dotazione infrastrutturale, di frequenza dei collegamenti o di quantità di rotte servite; determinante nella scelta dello scalo aeroportuale sarebbe la professionalità, l'efficienza e l'affidabilità delle procedure a terra.-
- «L'ultimo caso - sottolinea il direttore della Confetra, Piero Luzzati - è eclatante: da oltre un anno tutta la filiera del trasporto aereo (spedizionieri, courier, handler, aeroporti, vettori) attende dall'ENAC istruzioni per l'applicazione delle nuove disposizioni europee sulla sicurezza dell'aviazione civile, ma l'ENAC inspiegabilmente tace». «Non tutti sanno - prosegue Luzzati - che circa il 30% del commercio estero italiano, in termini di valore complessivo delle merci trasportate, utilizza la via aerea: non farsene carico significa non solo mortificare il mondo della logistica che opera nel settore, ma penalizzare - con costi sempre maggiori - soprattutto la competitività del Made in Italy nel mondo».

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