- Ieri presso la Facoltà di Economia dell'Università di Napoli Federico II è stato presentato il progetto “Plasmare” per la realizzazione di impianti “navalizzati” per il trattamento dei rifiuti solidi urbani che è stato ideato e promosso dal gruppo navalmeccanico Fincantieri attraverso il suo centro di ricerca applicata Cetena (Centro per gli Studi di Tecnica Navale).
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- Il progetto, con il quale Fincantieri intende creare una nuova linea di prodotto, prevede la realizzazione di piattaforme galleggianti con impianti per la produzione di combustibile da rifiuti e successivo recupero energetico, navi per il trasporto dei rifiuti solidi urbani raccolti da isole o altri territori con scarsa viabilità terrestre, e navi dotate di impianti per lo smistamento dei rifiuti e produzione di combustibile da rifiuti da trasferire da porto a porto.
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- In particolare il progetto “Plasmare”, che è in fase avanzata di sviluppo, prevede la costruzione di due piattaforme galleggianti non autopropulse da posizionarsi in acque “protette”: la prima dedicata alla ricezione dei rifiuti solidi urbani con produzione di combustibile da rifiuti (con smaltimento di circa 400 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani) e la seconda per la gassificazione dello stesso prodotto tramite l'utilizzo di tecnologia al plasma in grado di recuperare energia dal gas di sintesi prodotto.
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- Fincantieri ha precisato che, alla luce del diverso livello di maturità delle tecnologie impiantistiche utilizzate, per il progetto si è ipotizzato un approccio modulare che prevede di partire a breve con la realizzazione della piattaforma dedicata alla produzione di combustibile da rifiuti alla quale, in una seconda fase, si affiancherà la piattaforma con impianto al plasma, che necessita di un più lungo periodo di messa a punto.
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- Il gruppo navalmeccanico italiano ha sottolineato che questi natanti, opportunamente attrezzati e tecnologicamente avanzati, sfrutterebbero gli spazi marini, garantendo il decongestionamento delle aree terrestri adibite a discariche, spesso limitate e penalizzate da considerevoli problemi logistici. Inoltre il progetto, contribuendo in maniera eco-compatibile alla soluzione del problema dei rifiuti, offrirebbe evidenti vantaggi: emissioni inquinanti solide e gassose prossime allo zero, tempi di realizzazione brevi, costi di realizzazione ed operativi contenuti e certi, limitato impatto sul territorio grazie alla possibilità di localizzare gli impianti in opportune aree portuali dismesse o abbandonate.
- Infine - ha evidenziato ancora Fincantieri - la costruzione delle piattaforme, in un momento, come l'attuale, di drammatica crisi del comparto navalmeccanico, darebbe impulso all'industria cantieristica generando importanti ricadute occupazionali che deriverebbero dalla costruzione degli impianti e, una volta operativi, dalla loro gestione.
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- Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario del ministero dell'Economia e delle Finanze, Bruno Cesario, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, il rettore dell'Università, Massimo Marrelli, il preside della Facoltà di Economia, Achille Basile, e l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono.
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