Assomarinas, l'Associazione Italiana Porti Turistici aderente a UCINA Confindustria Nautica e a Federturismo alla quale sono associati 88 porti ubicati lungo tutta la costa italiana, ha indetto per giovedì prossimo, presso la sede centrale di Confindustria a Roma, un'assemblea generale per denunciare la grave situazione della portualità turistica che si verrebbe a creare, in assenza di opportune modifiche, con la conversione in legge del decreto “Salva Italia”, varato lo scorso 6 dicembre dal nuovo governo, che prevede l'applicazione dal 1° maggio 2012 di una tassa annuale di stazionamento per le imbarcazioni da diporto ancorate nei porti e nelle acque pubbliche italiane.-
- L'assemblea di Assomarinas, che precede di un solo giorno l'assemblea generale di UCINA che si terrà a Genova, farà anche il punto sul blocco degli investimenti che interessano progetti in corso di realizzazione per 18.000 nuovi ormeggi e di programmazione per altri 30.000 nuovi posti barca.
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- «Non si può far naufragare un così prezioso settore del turismo - ha anticipato il presidente dell'associazione, Roberto Perocchio - quando è a tutti noto che questo comparto genera il 10% del prodotto interno lordo e che rappresenta un importante ammortizzatore sociale come via d'uscita al comparto manifatturiero. Questa norma prevista nel decreto - ha ribadito - è una tassa sbagliata nella sua impostazione tecnica perché, come tassa d'uso, oltre agli italiani, colpisce anche i diportisti stranieri provocando una fuga generale dai nostri porti. L'effetto annuncio lo stiamo pagando sulla nostra pelle con un esodo già annunciato, di oltre 30.000 imbarcazioni».
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- Assomarinas ha ricordato infatti che quest'anno il 15% del traffico dei marina turistici è stato rappresentato da diportisti stranieri e che, se la norma del governo non venisse modificata, questi diportisti verrebbero certamente scoraggiati dal frequentare i porti italiani. Secondo le stime dell'associazione, una contrazione del traffico del 25%, in termini di mancato indotto, annullerebbe l'intero gettito dell'imposta. A ciò si aggiungerebbe la mancata contribuzione IVA sulla vendita delle nuove unità - acquistabili con leasing estero - e la diminuzione dei ricavi delle aziende dei servizi e del turismo legati all'uso delle imbarcazioni di proprietà dei privati.
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- «Questa tassa - ha rilevato ancora Perocchio - si riflette negativamente su tutti i porti in costruzione che non saranno in grado di completare e collocare sul mercato i posti barca oggi in corso di realizzazione: in termini finanziari il blocco degli investimenti rappresenta un contraccolpo recessivo del valore di cinque miliardi di euro».
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- Dall'assemblea di Assomarinas sarà quindi lanciato un accorato e determinato appello perché siano introdotti tutti quegli opportuni correttivi ad una manovra che - ha evidenziato l'associazione - rischia di affondare tutto il comparto nautico-turistico con evidenti negativi e drammatici contraccolpi occupazionali sia nel diretto che nell'indotto. «Se ciò non avvenisse - ha concluso Perocchio - saremmo di fronte ad una drammatica situazione che rappresenterebbe il colpo di grazia per un settore già gravemente in difficoltà per la crisi economica in atto».

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