- ECG (The Association of European Vehicle Logistics), l'associazione europea delle aziende che operano nel settore del trasporto di autoveicoli, ha invocato il rinnovo degli incentivi alla rottamazione dei mezzi obsoleti al fine di rilanciare la vendita di auto in Europa.
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- L'associazione ha evidenziato che la marcata caduta della domanda italiana e francese è un segnale di difficoltà per l'Europa: «le recenti statistiche di Francia ed Italia - ha spiegato il presidente di ECG, Costantino Baldissara - ci mostrano che è in corso una grave calo nella vendita di auto nuove e che tutto questo potrebbe avere ripercussioni sulla già affannata economia Europea».
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- ECG si riferisce agli ultimi dati allarmanti circa l'immatricolazione di nuove auto in Italia resi pubblici al termine del mese di febbraio: secondo UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri), che rappresenta le case automobilistiche straniere in Italia - ha ricordato l'associazione - le immatricolazioni nel mese di febbraio sono calate del 18,9% (130.661 nuove immatricolazioni) e, dopo il peggior risultato degli ultimi venti anni registrato lo scorso gennaio, i dati relativi alle immatricolazioni nei primi due mesi del 2012 segnano un meno 17,8%, se confrontati all'equivalente periodo nel 2011.
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- Inoltre UNRAE prevede un calo del 22% per le vendite del 2012, che si attesterebbero a 1.370.000 auto vendute in un anno causando una perdita di circa 10.000 posti di lavoro nell'industria, dagli operai negli stabilimenti ai concessionari, dai meccanici agli operatori logistici. La conseguente perdita di fatturato per l'industria prevista è pari a 13 miliardi di euro (con una diminuzione di introiti erariali legati all'IVA di circa 2,3 miliardi di euro).
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- ECG ha rilevato che la situazione di altri Stati europei è simile a quella italiana: le immatricolazioni in Francia sono calate di oltre il 20% nel mese di gennaio, in altre nazioni quali Regno Unito e Spagna si registrano livelli di vendita molto bassi. L'Europa ha perso in totale un -6,6% rispetto a gennaio 2011.
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- «Si rischia - ha sottolineato Baldissara - un impatto devastante sull'occupazione e sull'attività economica dell'industria, con un effetto a catena sull'intera economia europea. Gli incentivi alla rottamazione hanno già funzionato in passato, sostenendo la domanda in periodi non facili ed aiutando l'industria in difficoltà fino a quando le vendite non sono ripartite. Se ben strutturati, gli incentivi possono funzionare nuovamente».
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- L'associazione ha evidenziato che questa evidente flessione del mercato è accompagnata da un aumento delle richieste di rinnovo degli incentivi per la sostituzione dei veicoli con più di dieci anni in Europa, politica che ECG sostiene a pieno: «guardiamo alla Germania - ha detto Baldissara - dove questi incentivi sono stati di sostegno in un periodo difficile e dove, nonostante la crisi, la produzione è aumentata da 3 a 4,5 milioni di auto all'anno. L'industria dell'auto è una delle principali fonti di impiego, oltre ad essere un generatore di crescita, e la sua salute è vitale per l'intera economia europea».
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- «Con la reintroduzione di incentivi ben strutturati volti alla rottamazione dei veicoli più vecchi - ha osservato Baldissara - i governi europei forniranno un supporto notevole a questa industria critica, spingendo allo stesso tempo sia la crescita che gli introiti fiscali. Inoltre, rimuovendo parte dei 55 milioni di veicoli con più di dieci anni dalle strade europee, si abbasserebbero le emissioni ed aumenterebbero la sicurezza, risollevando dunque l'ambiente in cui tutti noi viviamo e lavoriamo».
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