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Drydocks World ricorre al tribunale per ottenere il consenso di tutti i creditori sul piano di ristrutturazione del debito
L'esposizione ammonta a circa 2,2 miliardi di dollari
4 aprile 2012
Drydocks World Dubai LLC e Drydocks World LLC, aziende che costituiscono il ramo navalmeccanico Drydocks World - Dubai del conglomerato Dubai World, hanno presentato istanza al tribunale di Dubai affinché sia applicato nei loro confronti il decreto 57 del 2009, provvedimento emesso dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vicepresidente e primo ministro di Dubai, con il quale è stata stabilita l'istituzione di tribunale specifico per la composizione delle vertenze di carattere economico-finanziario relative al gruppo Dubai World e alle sue controllate.
L'obiettivo dell'istanza è di concordare con i creditori la ristrutturazione del debito di Drydocks World, che ammonta a circa 2,2 miliardi di dollari. Il decreto 57 del 2009 ha lo scopo di definire un quadro giuridico per gestire il possibile fallimento o liquidazione di Dubai World nel caso il gruppo non rispetti i propri obblighi nei confronti dei creditori.
Al tribunale che si occupa di Dubai World, che è costituito da tre giudici, è demandata ogni decisione relativa alle istanze e ai procedimenti presentati contro il gruppo, incluso l'eventuale scioglimento o liquidazione dell'azienda. Il decreto è stato formulato in quanto la stessa Dubai World è stata costituita per decreto del governo di Dubai e come tale ha uno status giuridico unico, che prevede tra l'altro che gli obblighi dell'azienda non siano garantiti dal governo. Inoltre Dubai World non può ricorrere all'amministrazione controllata prevista dalla legge fallimentare degli Emirati Arabi Uniti.
Drydocks World ha spiegato che, nonostante un'ampia maggioranza del gruppo di creditori abbia approvato il piano di ristrutturazione del debito, un'esigua minoranza deve ancora dare il suo assenso e il ricorso al decreto 57 ha l'obiettivo di fare in modo che il piano possa essere approvato entro il primo trimestre di quest'anno.
«Abbiamo compiuto questo passo - ha affermato il presidente di Drydocks World, Khamis Juma Buamim - per salvaguardare gli interessi della stragrande maggioranza dei creditori sindacati del gruppo, dei clienti, dei fornitori e più in generale degli stakeholders che continuano a sostenere l'attività attraverso la sua ristrutturazione e che continueranno a sostenerla negli anni a venire».
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