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Firmato il protocollo sulle bonifiche di Porto Marghera
L'intesa ha lo scopo di attivare e accelerare il processo di disinquinamento, riconversione industriale e riqualificazione economica dell'area
16 aprile 2012
Oggi a Venezia, a Palazzo Balbi, ministero dell'Ambiente, Magistrato alle Acque, Regione del Veneto, Comune, Provincia e Autorità Portuale di Venezia hanno sottoscritto l'accordo di programma per attivare e accelerare il processo di disinquinamento, riconversione industriale e riqualificazione economica dell'area di Porto Marghera.
L'intesa ha in particolare lo scopo di semplificare e accelerare (da quattro anni a qualche mese) l'approvazione dei Piani di Caratterizzazione e dei progetti di bonifica delle aree contaminate. Il documento disciplina le iniziative di bonifica e regola le modalità di esecuzione degli interventi da parte di ciascuna amministrazione firmataria, il loro controllo, la verifica del rispetto delle condizioni fissate, l'individuazione di eventuali ritardi o inadempienze, l'eventuale revoca totale o parziale dei finanziamenti e l'attivazione di procedure sostitutive, le modalità di promozione del reimpiego delle risorse di lavoro rimaste inoccupate.
«Il protocollo sulle bonifiche di Porto Marghera - ha sottolineato il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni - è un passo storico e fondamentale per la reindustrializzazione di tutto il sito che da troppo tempo vive nell'incertezza del suo futuro». «Da oggi - ha aggiunto - cambia radicalmente la prospettiva: non più bonifica per bonifica, ma bonifica di industria per industria. Agevolando le procedure, dando tempi e costi certi alle aziende, sono convinto che quest'area ritornerà ad essere un volano per l'economia del Nordest con grandi prospettive occupazionali. L'accordo segna un punto d'inizio per il recupero dell'area industriale di Porto Marghera ed è frutto del lavoro sinergico fra istituzioni. La forza che ne ha determinato la realizzazione è stata la scelta che il Comune di Venezia, in condivisione con la Provincia, ha fatto sul PAT perché con il Piano di Assetto del Territorio - ha ricordato il sindaco - si stabilisce una volta per tutte che l'area di Porto Marghera è e sarà area industriale, eliminando qualsiasi equivoco e annullando qualsiasi forza speculatrice su questa preziosa area. Ora ci attende l'accordo con Eni per le aree inattive del sito industriale, in fase di ultimazione, che darà il primo segno concreto del nuovo sviluppo di Porto Marghera».
«Stamani - ha confermato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia - abbiamo posto una pietra miliare: fino ad oggi si parlava di sfida di Porto Marghera e del suo recupero, ora parliamo di quello che sarà il suo futuro certo». Zaia ha evidenziato che l'accordo consente di semplificare in maniera estrema la fase procedurale dell'autorizzazione delle bonifiche: «questo significa, in un momento in cui si parla di rilancio dell'economia - ha spiegato - agevolare tre miliardi di finanziamenti pubblici e 2,7 miliardi di finanziamenti privati per insediamenti in quest'area. Con questa firma non serviranno 3-4 anni per avere l'autorizzazione per un adeguamento o per una attività nuova, ma 4-6 mesi; significa bonificare per davvero Porto Marghera e credere in questa sfida. Poi ci sarà la “fase 2” e sarà importante la chiusura partita con Eni per i primi 108 ettari. Ma Porto Marghera non sarà più un punto di debolezza del Veneto, bensì ne diventerà un punto di forza».
«Noi siamo convinti - ha proseguito il governatore veneto Zaia - che la riconversione di Porto Marghera debba essere graduale, non violenta e responsabile; pensiamo che ad una riconversione che mantenga l'occupazione, con attività compatibili con un territorio delicato come quello della laguna. Pensiamo che la portualità e la logistica sia due dei grandi fari dei nostri territori».
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