- Le commissioni Ambiente, Mobilità e Affari istituzionali del consiglio regionale della Toscana hanno approvato oggi all'unanimità la proposta di legge n. 103 per l'istituzione dell'Autorità Portuale regionale, che ha l'obiettivo di una gestione più efficiente dei porti di rilievo commerciale di interesse regionale, cioè dei porti di Viareggio, Giglio, Porto Santo Stefano e Marina di Campo. In particolare, lo scopo è di disciplinare in maniera più efficace ed efficiente l'esercizio di funzioni come quelle di pianificazione delle aree portuali, programmazione dei lavori pubblici, progettazione ed esecuzione dei lavori programmati, rilascio e gestione di concessioni demaniali.
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- Collegata all'atto e approvata sempre con voto unanime, anche una risoluzione che impegna la giunta regionale a «intraprendere urgentemente iniziative politico-istituzionali utili all'avvio dei procedimenti di ridefinizione dei confini dell'area portuale di Viareggio»; ad «attribuire, entro un anno dall'attuazione del federalismo demaniale, i beni del demanio portuale e a ridefinire i confini delle aree soggette all'Autorità Portuale, escludendo quelle di non specifica pertinenza».
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- Intanto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha accolto con favore i «segnali positivi per la Toscana» nell'ambito del progetto per la rimozione della nave da crociera Costa Concordia, naufragata lo scorso gennaio all'Isola del Giglio, rilevati a seguito di un incontro avvenuto ieri a Roma con il capo della Protezione Civile, i rappresentanti della Costa Crociere e della ditta Micoperi a cui sarà affidato il lavoro insieme con Titan Salvage ( del 23 aprile 2012).
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- «Ho sempre seguito - ha spiegato Rossi - una linea che si riassume in tre parole: vinca il migliore. E questo vale anche per la rimozione e lo smantellamento della Costa Concordia: che si realizzi il progetto più solido e con le migliori garanzie ambientali. Tuttavia - ha osservato il governatore della Toscana - è legittimo, come ha riconosciuto il prefetto Gabrielli, chiedere che la Toscana, che è intervenuta nel modo migliore durante i soccorsi e nella fase successiva, possa godere delle ricadute economiche di questa complessa operazione».
- «Penso - ha proseguito Enrico Rossi - che come base del recupero possa essere individuata Piombino invece di Civitavecchia. Poi c'è tutta la partita del lavoro di carpenteria, in cui possono essere coinvolti i Nuovi Cantieri Apuania. Infine è logico che la nave venga trasportata al porto di Livorno, il più vicino. Ritengo sia possibile contemperare le esigenze della bonifica della nave con quelle dei Cantieri Azimut. L'operazione è complessa e di grande impatto mediatico, credo che la sua accettabilità sociale sia tanto più forte quanto più si coinvolge il territorio, anche con con una importante ricaduta economica e di lavoro». Il presidente della Regione ha anche ringraziato la ditta Micoperi, che ha deciso di devolvere gli eventuali utili all'Isola del Giglio: «una scelta - ha sottolineato - che dimostra sensibilità e lungimiranza».
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- Precisando che il progetto che i tecnici della Protezione Civile hanno valutato come il migliore tra quelli proposti è solido, in grado di tutelare efficacemente l'ambiente e garantito anche in termini di tempistica (la nave potrebbe essere rimossa già all'inizio del prossimo anno), «noi - ha rilevato Rossi - ci fidiamo, ma chiediamo che la Toscana non sia penalizzata. Abbiamo costituito un comitato istituzionale, composto dal sindaco del Giglio, dai sindaci e dalle Autorità Portuali di Livorno, Piombino e Carrara e dalla Provincia di Grosseto. Ci riuniremo al più presto per concordare che cosa possiamo proporre all'impresa. I miei viaggi a Roma hanno dato risultati interessanti, abbiamo ottenuto una apertura sulla legittimità della nostra richiesta da parte del prefetto Gabrielli e segnali positivi da parte della ditta».
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- «Al di là delle responsabilità del comandante Schettino - ha concluso il presidente dell'ente regionale - c'è un problema oggettivo di controllo delle rotte. Tuttavia il naufragio non ha certo giovato al buon nome dell'Italia. Se l'operazione di rimozione sarà ben fatta potremo rimediare. Se ci sarà lavoro e un po' di sviluppo per la Toscana avremo fatto il nostro dovere».
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