- L'associazione armatoriale International Chamber of Shipping (ICS) ha esortato le istituzioni dell'Unione Europea a mantenere nella loro attuale forma le misure di sostegno all'industria dello shipping, prima fra tutte i regimi di tonnage tax, altrimenti - ha ammonito ICS - il comparto armatoriale europeo si troverebbe in grave svantaggio rispetto ai concorrenti del resto del mondo e il numero di compagnie di navigazione con sede in uno degli Stati membri dell'UE sarebbe destinato a diminuire.
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- L'ICS ha rivolto tale sollecitazione partecipando alla fase di consultazione sulle linee guida sugli aiuti di Stato per il trasporto marittimo avviata dalla Commissione Europea la cui scadenza è stata prorogata ad oggi ( del 14 febbraio 2012).
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- Nella replica all'invito della Commissione UE, il responsabile delle relazioni esterne dell'ICS, Simon Bennett, ha precisato innanzitutto che l'associazione appoggia pienamente la posizione a sostegno del mantenimento dello status quo per quanto riguarda le linee guida - fatte salve alcune precisazioni minori - che è stata presentata nella risposta dettagliata alla consultazione inviata dall'associazione armatoriale europea European Community Shipowners' Associations (ECSA). «Ciò - ha specificato Bennett - in quanto le linee guida delineano il quadro che consente l'applicazione dei regimi di tonnage tax degli Stati membri dell'UE, che si sono rivelati essere un modello di successo che è stato copiato da molte altre nazioni in tutto il mondo, tra cui India, Corea, Giappone e Stati Uniti. Questi schemi di tonnage tax sono anche simili a regimi basati su imposte sul tonnellaggio, accompagnati da bassi tassi di imposte sulle società, che sono applicati da molti anni dai registri marittimi aperti in Paesi terzi, come ad esempio Bahamas, Liberia, Hong Kong e Singapore, sotto cui è operata circa la metà della flotta mondiale e che si pongono in concorrenza diretta con i registri navali dell'UE».
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