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Le normative europee hanno determinato un miglioramento della qualità dell'aria nei porti dell'UE
Lo rileva il Joint Research Centre, che ha condotto una specifica indagine nel 2009 e 2010 utilizzando una stazione di monitoraggio sulla nave da crociera “Costa Pacifica”
23 agosto 2012
Il Joint Research Centre (JRC), l'organismo per la ricerca scientifica e tecnica della Commissione Europea, ha effettuato un'indagine sull'inquinamento prodotto dalle navi nei porti dell'Unione Europea dalla quale risulta che le emissioni di diossido di zolfo (SO2) si sono notevolmente ridotte grazie a regolamenti più severi sul contenuto di zolfo nei carburanti utilizzati dalle navi durante l'ormeggio e l'ancoraggio nei porti comunitari.
La rilevazione dei parametri chiave della qualità dell'aria nei porti del Mediterraneo è stata effettuata dagli scienziati del JRC prima e dopo l'entrata in vigore, nel gennaio 2010, dei requisiti di basso contenuto di zolfo nel fuel ad uso marittimo. La modifica della direttiva 1999/32/EC del 2005 ha stabilito che dal gennaio 2010 tutte le navi ormeggiate o ancorate nei porti europei devono usare carburanti con un contenuto di zolfo inferiore allo 0,1% in peso. Precedentemente, al di fuori dalle aree dichiarate zone di controllo delle emissioni di zolfo, era consentito un contenuto di zolfo fino al 4,5%. Le navi normalmente utilizzano olio combustibile pesante che dal 2012 deve avere un contenuto di zolfo non superiore al 3,5% per le navi da trasporto merci (prima del 2012 il limite era di 4,5%). Mediamente, il contenuto di zolfo negli oli combustibili pesanti è di 2,4%. Per fare un confronto - ha spiegato il JRC - il contenuto di zolfo nei combustibili usati dai mezzi di trasporto terrestri non deve superare lo 0,001%.
Il Joint Research Centre ha ricordato che, in linea con gli obiettivi di protezione ambientale dell'UE e per consolidare gli accordi raggiunti dall'International Maritime Organization, il Parlamento e il Consiglio dell'UE hanno concordato di sottoporre al voto, dopo quest'estate, la modifica della direttiva 1999/32/EC, per un'ulteriore riduzione dei contenuti di zolfo nei carburanti usati al di fuori dei porti ( del 15 luglio 2011). Il contenuto massimo di zolfo nei carburanti per le navi scenderà dal 3,5% allo 0,5% entro il 2020, mentre nelle aree dichiarate zone di controllo delle emissioni di zolfo (il Mar Baltico, il Mare del Nord ed il Canale della Manica), dove il limite attuale è dell'1,5%, scenderà allo 0,1% entro il 2015.
Le misure dei parametri della qualità dell'aria nei porti del Mediterraneo sono state effettuate dal Joint Research Centre in collaborazione con gli scienziati delle Università di Genova e di Firenze, il laboratorio INFN-LABEC a Firenze e l'Institute of Environmental Assessment and Water Research di Barcellona utilizzando una stazione automatica di monitoraggio posizionata sulla nave da crociera Costa Pacifica di Costa Crociere che ha seguito una rotta settimanale prestabilita nel Mar Mediterraneo occidentale durante gli anni 2009 e 2010.
L'indagine ha evidenziato che nei porti europei si è riscontrata una diminuzione media del 66% della concentrazione di diossido di zolfo, sostanza chimica nociva alla salute e all'ambiente. Misurazioni effettuate nei porti al di fuori dell'UE hanno mostrato che la concentrazione di SO2 è rimasta invariata.
La concentrazione di diossido di zolfo è diminuita notevolmente in tre dei quattro porti europei dove sono state effettuate le misurazioni: Civitavecchia, Savona e Palma di Maiorca. Le misurazioni effettuate nel porto di Barcellona - ha precisato il JRC - sono risultate inconcludenti a causa delle significative variazioni giornaliere. Tuttavia, misurazioni indipendenti effettuate da stazioni di monitoraggio nel porto catalano e nelle vicinanze del porto di Palma di Maiorca hanno confermato una forte diminuzione dei livelli di diossido di zolfo nel 2010 rispetto al 2009. Al contrario, nel porto di Tunisi non si è riscontrata una riduzione del diossido di zolfo né di alcuno degli altri agenti inquinanti misurati nei quattro porti (Civitavecchia, Savona, Palma di Maiorca e Tunisi). Ciò - ha osservato il JRC - dimostra che la diminuzione della concentrazione di diossido di zolfo è la conseguenza diretta dell'applicazione delle normative europee.
Inoltre - ha rilevato ancora il JRC - lo studio conferma che vi è una correlazione tra diossido di zolfo ed elementi chimici tipicamente emessi dai fumaioli delle navi, dimostrando che le navi rappresentano la fonte principale di diossido di zolfo nei porti.
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