- Ieri sera a New York, a margine dell'assemblea generale delle Nazioni Unite e alla presenza dei rappresentanti del governo USA, i governi di Italia, Grecia e Albania, con la firma di un memorandum of understanding, hanno confermato il loro sostegno politico alla realizzazione del progetto del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP). Lo ha reso noto la Trans Adriatic Pipeline, la joint venture partecipata dalla svizzera EGL (42,5%), dalla norvegese Statoil (42,5%) e dalla tedesca E.ON Ruhrgas (15,0%) che è stata costituita per progettare e costruire il gasdotto.
-
- Precisando che l'accordo consente a TAP di proseguire la propria attività commerciale in Italia, l'amministratore delegato della joint venture, Kjetil Tungland, ringraziando i governi delle tre nazioni firmatarie, ha sottolineato che l'intesa «rappresenta un altro grande passo avanti per il progetto e testimonia della forza commerciale e tecnica della TAP e dei significativi benefici che potrà portare a queste nazioni».
-
- L'intesa è stata accolta con soddisfazione anche dal commissario europeo all'Energia, Günther Oettinger: «questo - ha commentato - è un ulteriore passo avanti verso il nostro obiettivo di prendere il gas direttamente dalla regione del Caspio».
-
- Il progetto della TAP prevede di portare il gas naturale dal giacimento Shah Deniz II in Azerbaijan all'Italia con un gasdotto lungo circa 800 chilometri che attraverserà la Grecia (478 chilometri), l'Albania (204 km) e il Mare Adriatico (105 km) per giungere sul territorio italiano (5 km), gas che successivamente verrà anche trasportato verso l'Europa occidentale. Il progetto prevede che il gasdotto, denominato Southern Gas Corridor, possa arrivare ad una capacità annua di 10-20 miliardi di metri cubi.
|