- «Il traffico marittimo nel canale di Suez si svolge regolarmente ed è pienamente garantito». Lo ha sottolineato oggi il vice ammiraglio Mohab Mameesh, presidente e amministratore delegato della Suez Canal Authority (SCA), rispondendo alle preoccupazioni dei governi e del mondo dello shipping per il possibile impatto sul transito delle navi nel canale egiziano che potrebbero avere le violente proteste in atto da sabato scorso nella nazione africana, innescate dalla condanna a morte di 21 persone per la strage avvenuta allo stadio di Port Said, e il conseguente stato d'emergenza per la durata di 30 giorni a Port Said, Suez e Ismailia proclamato ieri dal presidente egiziano Mohammed Morsi, che ha imposto il coprifuoco dalle ore 21 alle sei.
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- Mohab Mameesh ha spiegato che la sicurezza della via d'acqua è assicurata da elementi da squadre della Marina Militare, dell'esercito, della Guardia Costiera e del ministero dell'Interno ed ha precisato che «le misure di sicurezza sono state rafforzate alla luce dell'attuale situazione di tensione nelle città di Suez e Port Said». Inoltre il vice ammiraglio ha smentito le voci secondo cui alcune navi in transito nel canale sono state fatte oggetto di colpi di arma da fuoco. Mameesh ha concluso ribadendo che la Suez Canal Authority è determinata a garantire la piena sicurezza del canale in quanto è una delle principali risorse e linee di comunicazione dell'Egitto.
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- Intanto il governo del Cairo ha reso noto ieri che il coordinatore generale per il progetto di sviluppo del canale di Suez, Waleed Abdul-Ghafor, ha incontrato una delegazione della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) per discutere partecipazione dell'istituto bancario al progetto egiziano con investimenti e prestiti per un totale di un miliardo di euro. L'esecutivo ha precisato che tale somma fa parte dei 2,5 miliardi di euro di fondi che la BERS ha destinato complessivamente ad Egitto, Marocco, Tunisia e Giordania entro il 2015.
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