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Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, serve intervenire sull'estensione delle norme per il pubblico impiego alle Autorità Portuali
Secondo i tre sindacati, è necessario modificare un impianto normativo confuso e non aderente alla volontà del legislatore
10 febbraio 2014
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, riferendosi all'estensione delle norme riferite al pubblico impiego al personale delle Autorità Portuali ed a seguito del rigetto da parte del Tribunale di Genova del ricorso in merito presentato dai lavoratoti della locale Autorità Portuale, hanno sottolineato la necessità di trovare «una soluzione sul piano legislativo con una modifica dell'impianto normativo».
Secondo le tre organizzazioni sindacali, «il ricorso respinto evidentemente, trova le sue giustificazioni in un impianto normativo confuso e, nello specifico, non aderente alla volontà del legislatore». «Continueremo con convinzione - hanno annunciato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - ad agire, così come già evidenziato nelle motivazioni dello sciopero nazionale dell'8 novembre scorso, per respingere il tentativo di “estrapolare” i lavoratori delle Autorità Portuali dai lavoratori delle cosiddette imprese articoli 16, 17 e 18, dividendo in questo modo l'unicità del contratto nazionale dei porti e spaccando di conseguenza il mondo del lavoro portuale che ha garantito, dall'avvento della legge di riforma del 1994, un crescente sviluppo della portualità italiana».
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