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Autotrasporto, CNA-Fita chiede che si blocchi il cabotaggio estero attivando la clausola di salvaguardia
Si faccia oggi - spiega l'associazione - l'unica cosa realmente utile per le imprese italiane: si blocchi l'emorragia
19 febbraio 2014
CNA-Fita ha chiesto a tutti i firmatari del protocollo artigiano (Confartigianato Trasporti, Casartigiani e Claai) inserito nel contratto nazionale di lavoro di richiedere al nuovo governo «l'immediata attivazione della clausola di salvaguardia per bloccare il cabotaggio estero almeno per sei mesi, con la possibilità di prolungare la decisione per ulteriori sei mesi». Lo ha annunciato Cinzia Franchini, presidente nazionale CNA-Fita, ricordando che nel protocollo per il rilancio dell'autotrasporto, sottoscritto nell'ultimo rinnovo contrattuale con le organizzazioni sindacati dei lavoratori, è stato fatto espresso riferimento a questa possibilità «e per questo - ha spiegato - chiediamo anche alla Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di unirsi a noi nella richiesta di attivazione di questo strumento di tutela estrema necessitata dall'eccezionalità del momento».
CNA-Fita ha rilevato che la politica chiede tempo, ma le imprese non ce l'hanno. «In attesa delle riforme strutturali e del cambiamento tanto sbandierato - ha ribadito l'associazione - si faccia oggi l'unica cosa realmente utile per le imprese italiane: si blocchi l'emorragia».
CNA-Fita ha evidenziato che «la crisi nel mondo dell'autotrasporto sta assumendo contorni emergenziali preoccupanti. Anche l'ultima ripartizione dei fondi appena stanziati - secondo l'associazione - rischia di mancare l'obiettivo che dev'essere necessariamente una radicale inversione di marcia. Le imprese italiane, sotto il peso del continuo aumento dei costi, stanno letteralmente collassando e al loro posto si stanno sostituendo, con il cabotaggio estero, le aziende dei Paesi dell'Est Europa sempre più agguerrite e con vantaggi competitivi sul costo del lavoro, delle assicurazioni e del carburante assolutamente non comparabili o replicabili dalle nostre imprese. Il settore - ha denunciato CNA-Fita - sta subendo un “attacco” senza precedenti con gravissime ripercussioni in termini economici per tutto il Paese. Minore contribuzione previdenziale, minori tasse e soprattutto minore sicurezza».
«Ogni giorno in modo più o meno legale - ha spiegato Cinzia Franchini - i nostri imprenditori debbono contrastare la concorrenza senza precedenti dei vettori esteri. È in atto un vero e proprio stravolgimento della concorrenza, non è ora più possibile tergiversare e nell'attesa di individuare soluzioni di lungo periodo, che portino il nostro autotrasporto a poter competere in un mercato europeo necessariamente più equo, bisogna intervenire con decisione per bloccare questa emorragia».
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