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ANITA invita il governo ad «un atto di coraggio» sul SISTRI
Coppola: l'associazione chiede che l'obbligatorietà del SISTRI, anche ai fini del contributo, sia sospesa
22 luglio 2014
ANITA, dopo la recente posizione espressa dal governo sul SISTRI, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ha sollecitato l'esecutivo a prendere una decisione netta e definitiva intervenendo sulla materia nella fase di conversione del “Decreto Competitività”. «La disponibilità espressa dal sottosegretario all'Ambiente onorevole Silvia Velo ad intervenire per semplificare il SISTRI - ha spiegato il presidente dell'associazione dell'autotrasporto, Thomas Baumgartner - ci lascia ben sperare in quanto sembra siano stati finalmente riconosciuti tutti i limiti del sistema che, anche recentemente, abbiamo evidenziato in una nota inviata al ministro Galletti».
«Il SISTRI - ha proseguito il presidente di ANITA - è un sistema che utilizza dispositivi obsoleti e costosi, che non garantiscono la totale tracciabilità dei veicoli e presenta disfunzioni per le quali non sono bastati né gli interventi finora implementati né la riduzione della platea degli obbligati». Secondo Baumgartner, «dobbiamo guardare all'Europa e creare un sistema moderno, capace di interoperare con i sistemi satellitari già installati sui veicoli e di monitorare il ciclo dei rifiuti senza far perdere competitività alle imprese del nostro Paese».
«L'attuale regolamentazione - ha sottolineato Baumgartner - sta mettendo in grande difficoltà le imprese dell'autotrasporto che, più di tutte le altre categorie, hanno pagato in termini economici e stanno sostenendo, anche in questa fase di doppio binario, oneri e costi di una certa rilevanza. Dobbiamo fare in modo che tutti operino con le stesse regole e pertanto chiunque produca, gestisca o trasporti rifiuti pericolosi deve garantirne la tracciabilità indipendentemente dalla dimensione aziendale e dalla nazionalità».
«La semplificazione - ha rilevato Carlo Coppola, presidente della Sezione trasporto rifiuti di ANITA - deve essere il concetto fondamentale su cui costruire l'intero assetto tecnico e procedurale, regolamentare e normativo, per far superare al SISTRI tutti i gap che lo rendono ancora incompatibile con le esigenze operative delle aziende».
“Vogliamo continuare a lavorare - ha concluso Coppola - per dare al Paese e alle imprese del settore un sistema di tracciabilità efficiente, capace di garantire trasparenza e legalità con regole chiare e applicabili da tutti gli operatori, ma fino a quando tutto ciò non sarà realizzato, ANITA chiede che l'obbligatorietà del SISTRI, anche ai fini del contributo, deve essere sospesa».
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