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Per Hupac urge introdurre nel traffico ferroviario merci indennizzi per ritardi generati dall'infrastruttura ferroviaria
Nel primo semestre di quest'anno l'azienda elvetica ha movimentato 340mila spedizioni (+3,8%)
29 luglio 2014
Nella prima metà del 2014 la società elvetica di trasporto combinato Hupac ha movimentato un traffico pari a 340mila spedizioni stradali, con un incremento del +3,8% rispetto al primo semestre dello scorso anno. L'azienda ha evidenziato come tale crescita sia stata conseguita nonostante la scarsa qualità operativa della rete ferroviaria, con cantieri, incidenti, guasti tecnici e scioperi che hanno gravato sull'operatività della rete, e come tale andamento del traffico rifletta la situazione economica in Europa, dove persiste una debolezza congiunturale e dove lo scambio di merci, soprattutto con l'Italia, muove volumi relativamente poco elevati. Secondo Hupac, tale situazione della domanda continuerà a mantenersi stabile sino alla fine di quest'anno.
Per l'azienda svizzera è però più preoccupante la diminuzione della qualità operativa del sistema ferroviario. «Rispetto al 2013 - ha spiegato Hupac - la puntualità, sia pure in misura diversa, è diminuita su tutti gli assi di traffico e l'insufficiente qualità di gestione che si riscontra nella rete ferroviaria costituisce un fattore deleterio per il trasferimento del traffico». «Nel settore della logistica - ha sottolineato il direttore di Hupac, Bernhard Kunz - vigono obiettivi di puntualità ben superiori al 90%. Se il sistema ferroviario non cambia rotta, ci troveremo sganciati dal mercato e mancheremo gli obiettivi di trasferimento del traffico».
Hupac ha rilevato come non sia solo la soddisfazione del cliente a soffrire della carente qualità, ma anche la redditività stessa del trasporto intermodale: «ogni treno merci che attende su un binario di sosta di proseguire il suo viaggio - ha specificato la società elvetica - vanifica il potenziale produttivo delle risorse impiegate, come personale, locomotrici, carri ferroviari, camion e impianti di trasbordo. I costi che ne derivano gravano sull'intero sistema e penalizzano lo sviluppo del trasporto merci ferroviario».
Secondo Hupac, il fatto che un irregolare traffico ferroviario comporti pesanti problemi di qualità «è da imputare alle condizioni normative generali. In numerosi Paesi - ha chiarito l'azienda - l'ordinamento delle priorità assegna al traffico merci l'ultimo posto per il transito nella rete ferroviaria. In caso di criticità, è facile che si verifichino ritardi di ore e a volte addirittura di giorni. Tuttavia, anche il traffico merci ha bisogno che vengano rispettati gli orari stabiliti». «Spesso - ha denunciato Kunz - il traffico merci è ancora visto come un fattore di disturbo e non come un cliente multimilionario con grandi potenzialità future. È una concezione che va nella direzione sbagliata, tanto più che i prezzi delle infrastrutture stanno aumentando ovunque in Europa. Vi è quindi l'esigenza che le varie divisioni infrastrutturali diano prova di una maggiore vicinanza al mercato anche per quanto riguarda il traffico merci».
Per Hupac, «un approccio risolutivo è l'introduzione di indennizzi per ritardi come quelli in uso nel trasporto ferroviario di passeggeri e nel traffico aereo: i ritardi generati dall'infrastruttura ferroviaria - ha osservato la società - vanno appunto addossati a questo settore». «Se tutti gli attori della catena logistica si sentissero corresponsabili - ha concluso Kunz - potremmo congiuntamente offrire un prodotto attraente e accelerare il trasferimento del traffico su rotaia».
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