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Via libera della giunta regionale della Sardegna al Piano Operativo della Zona Franca di Cagliari
Massidda: «si tratta di una bellissima notizia, un passo avanti significativo verso la creazione della Zona Franca a Cagliari»
30 giugno 2015
La giunta regionale della Sardegna, su proposta dell'assessore all'Industria, Maria Grazia Piras, ha dato il via libera al Piano Operativo della Zona Franca di Cagliari approvando la delibera che consentirà alla società Cagliari Free Zone di realizzare gli interventi inseriti nel progetto, che ha già ottenuto il nulla osta dell'Agenzia delle Dogane di Cagliari. Il Piano Operativo prevede la realizzazione dei servizi comuni e la collocazione logistica degli spazi da adibire a servizi generali. Si tratta di infrastrutture che consentiranno l'avvio delle prime attività.
«È un provvedimento importante - ha spiegato l'assessore Piras - perché ci consente di individuare e studiare un modello di Zona Franca che vorremmo estendere, come previsto dal nostro statuto, agli altri cinque punti franchi della Sardegna: Olbia, Porto Torres, Oristano, Arbatax e Portovesme. Il punto di Cagliari, insomma, sarà una sorta di “laboratorio” che permetterà alla Regione di capire come integrare le Zone Franche con modelli di sviluppo coerenti con le esigenze dei diversi territori».
«Si tratta - ha sottolineato il presidente di Cagliari Free Zone, Piergiorgio Massidda - di una bellissima notizia, un passo avanti significativo verso la creazione della Zona Franca a Cagliari. Rimane - ha precisato - il rammarico per il ritardo di oltre un anno e mezzo con cui Regione Sardegna ha approvato il piano, a fronte dei due mesi impiegati dall'Agenzia delle Dogane. Questo però non è il momento delle polemiche ma quello delle ripartenze, il momento in cui tutti insieme dobbiamo far diventare la Zona Franca uno strumento di riscatto per la Sardegna, perché si possano creare presto tanti nuovi posti di lavoro. La crisi del Nord Africa, come già accade per le crociere - ha rilevato Massidda - può permetterci di attirare aziende e capitali stranieri per muovere la nostra economia. Oggi la parola d'ordine deve essere velocità. La posta in gioco è altissima, forse irripetibile. A mio pare la Zona Franca dovrà coinvolgere quanti più attori istituzionali possibili, aprire a capitali privati e alle più importanti professionalità. Per raggiungere questo traguardo - ha concluso Massidda - è stato fondamentale il lavoro svolto dal consiglio di amministrazione di Cagliari Free Zone, che ha lavorato per anni gratuitamente al progetto, e i due soci Autorità Portuale e Cacip; ora dopo più di 15 anni il traguardo è veramente alla nostra portata. In settimana riunirò il Cda per valutare i prossimi passi e chiederò un incontro urgente al presidente Pigliaru per valutare insieme il coinvolgimento della RAS».
Il progetto di massima di Cagliari Free Zone individua un lotto di sei ettari all'interno della zona attualmente recintata nella parte posteriore del piazzale di banchina del molo di Levante del Porto Canale. Il lotto sarà recintato su quattro lati e vi saranno due accessi. I costi di massima per le opere da realizzare ammontano a poco meno di 1,1 milioni di euro. In particolare, saranno costruite le palazzine e sarà sistemata la viabilità. Interventi anche sui servizi tecnologici, il telecontrollo, l'illuminazione e l'impiantistica.
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