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L'autorità antitrust australiana dà il via libera alle proposte per la privatizzazione del porto di Melbourne
Nel periodo di 12 mesi terminato lo scorso 30 giugno lo scalo australiano ha movimentato 89,3 milioni di tonnellate di merci (+2,6%)
11 agosto 2016
L'Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) ha annunciato oggi che non si opporrà alle proposte presentate separatamente da due consorzi per acquisire la gestione del porto di Melbourne per una durata di 50 anni. Si tratta dell'offerta presentata dal consorzio guidato dal gestore di fondi australiano IFM Investors, la cui quota nel consorzio sarà pari al 50-55%, e partecipato con una quota del 25-30% dal fondo pensionistico olandese APG Asset Management e con una quota del 20% dalla Macquarie Infrastructure and Real Assets (MIRA) del gruppo australiano Macquarie e dell'offerta presentata dal consorzio capeggiato dall'australiana QIC Private Capital (QPC) con una quota pari al circa il 40% e partecipato con il 20% circa dalla GIM Advisory Services (GIMAS) del gruppo australiano Global Infrastructure Partners e con il 20% circa dalla Borealis Infrastructure Management Incorporated del gruppo canadese Borealis.
«La ACCC - ha spiegato il presidente dell'autorità antitrust australiana, Rod Sims - ha condotto indagini approfondite presso un rilevante numero di utenti del porto e di parti interessate a diversi livelli della catena logistica. L'ACCC si è formata l'opinione che l'acquisizione non determinerebbe una sostanziale riduzione della concorrenza».
Sims ha evidenziato inoltre che «nessun singolo membro dei consorzi controllerà il porto o detiene una partecipazione di controllo in altri porti o in aziende correlate verticalmente. La presenza di altri importanti azionisti in ciascuna squadra - ha osservato - limita qualsiasi potenziale danno competitivo».
L'autorità antitrust ACCC ha ricordato quali sono le partecipazioni nel settore portuale e tra gli utenti del settore portuale delle società che compongono i due consorzi. In particolare, IFM detiene il 35% del capitale della NSW Ports, la società che gestisce i porti australiani di Port Botany e Port Kembla, e il 26,7% del porto australiano di Brisbane. APG possiede il 4,4% della società terminalista DP World Australia. Una società che fa capo a MIRA ha una partecipazione indiretta inferiore al 12% nella società terminal ANZ Terminals. QPC gestisce una quota del 26,7% della Port of Brisbane per conto di clienti. GIMAS gestisce il 15% di NSW Ports per conto di clienti. Inoltre una società che fa capo alla QPC detiene una partecipazione indiretta del 24,4% nella DP World Australia e QPC gestisce la partecipazione del 20% della società nella Port of Melbourne. Infine Global Infrastructure Management Australia e un'associata della GIMAS gestiranno una partecipazione del 43% nella società ferroviaria Pacific National quanto verranno portate a termine le cessioni in atto da parte del gruppo australiano Asciano.
Nell'esercizio finanziario 2015-16, che è terminato lo scorso 30 giugno, il porto di Melbourne ha movimentato un traffico di 89,3 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del +2,6% rispetto a 87,0 milioni di tonnellate nell'esercizio precedente. Il traffico dei container è stato pari a 2,64 milioni di teu (+2,3%). Le rinfuse liquide sono aumentate del +2,5% a 6,3 milioni di tonnellate e in crescita (+6,7%) sono risultate anche le merci convenzionali attestatesi a 9,7 milioni di tonnellate. Le rinfuse secche sono calate del -7,8% a 3,8 milioni di tonnellate.
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