- Oggi i quasi 200 delegati delle rappresentanze dei lavori portuali dell'organizzazione sindacale Coordinadora Estatal de Trabajadores del Mar provenienti da tutti i porti spagnoli che sono convenuti a Madrid per discutere in un'assemblea generale straordinaria delle trattative in corso e future con le imprese portuali alla luce del via libera della scorsa settimana del Parlamento spagnolo al decreto sul lavoro portuale ( del 18 maggio 2017) hanno deliberato di esigere dall'associazione dei terminalisti portuali spagnoli ANESCO l'assicurazione dell'inalterato mantenimento dell'attuale livello di occupazione dei lavori portuali.
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- Inoltre l'assemblea ha deciso di richiedere anche la garanzia di assicurare la formazione dei nuovi lavoratori portuali, nonché la trasformazione delle SAGEP, le società che attualmente gestiscono la fornitura del lavoro portuale negli scali spagnoli, e l'impegno da parte delle imprese di continuare a partecipare ai Centros Portuarios de Empleo (CPE), gli organismi che hanno lo scopo di garantire l'impiego regolare dei lavoratori portuali nonché la formazione dei lavoratori e la fornitura di lavoro portuale temporaneo ai terminalisti.
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- Pur approvando unanimemente richieste che difficilmente potranno essere accolte così come sono dai rappresentanti dei terminalisti spagnoli, tuttavia i delegati di Coordinadora hanno voluto evidentemente evitare uno scontro immediato e diretto con l'ANESCO deliberando la revoca delle giornate di sciopero nei porti spagnoli proclamante dopo l'approvazione del decreto da parte del Parlamento per i giorni 24, 26, 29 e 31 maggio e 2 giugno prossimi.
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- Oggi si è svolta anche l'assemblea generale straordinaria della stessa ANESCO (Asociación Nacional de Empresas Estibadoras y Consignatarias de Buques) indetta per analizzare la nuova situazione del settore portuale dopo la convalida e l'entrata in vigore del regio decreto legge. L'assemblea si è conclusa con la decisione di «mantenere spazi aperti per il dialogo». Inoltre gli associati hanno deliberato di respingere la proposta di modifica dello statuto sociale dell'ANESCO e di continuare a far sì che tra gli scopi dell'ANESCO ci sia anche la rappresentanza degli associati di fronte alle organizzazioni sindacali, in particolare per la negoziazione di accordi e/o contratti collettivi a livello statale che possono essere sottoscritti per regolare i rapporti di lavoro nelle organizzazioni del settore marittimo-portuale.
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- Oggi anche la Plataforma de Inversores en Puertos Españoles (PIPE), l'organizzazione imprenditoriale costituita nel 2013 per promuovere la competitività, lo sviluppo e la sostenibilità del settore portuale nell'ambito dell'economia nazionale, è intervenuta sul tema del lavoro portuale lamentando che la nuova normativa non prevede la liberalizzazione del lavoro portuale anche nel segmento della movimentazione di autovetture in ambito portuale. In particolare, la PIPA ha sottolineato di ritenere difficilmente giustificabile che la riforma del lavoro non includa un processo di liberalizzazione anche per il settore delle automobili consentendo invece ai lavoratori portuali di gestire in esclusiva la movimentazione degli autoveicoli nuovi di fabbrica nei porti.
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