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La Grecia, pur essendo una destinazione turistica ambita, non beneficia appieno dell'impatto economico delle crociere
Un'indagine della diaNEOsis denuncia che, pur essendo la quarta destinazione crocieristica in Europa, la Grecia è solo ottava in termini di entrate generate dal settore
2 ottobre 2017
La Grecia è una delle destinazioni turistiche più popolari del mondo e lo è anche per il turismo crocieristico. Le isole greche sono tra le destinazioni più popolari del Mediterraneo, che è il secondo più grande mercato mondiale delle crociere dopo i Caraibi. Tuttavia - ha denunciato diaNEOsis, l'istituto greco di ricerca e di giornalismo d'inchiesta - la Grecia beneficia solo marginalmente dell'impatto economico che le attività crocieristiche potrebbero generare nella nazione.
diaNEOsis ha reso noti i risultati di una propria indagine per identificare le cause e i fattori che determinano questa disparità tra l'intensa attività crocieristica in Grecia, con più di due milioni di crocieristi che ogni anno visitano le isole e porti della nazione, e gli introiti prodotti da tale attività che risultato nettamente inferiori rispetto a quanto si potrebbe ritenere. Anche se la Grecia è la quarta destinazione crocieristica più popolare in Europa - ha piegato l'istituto - è solo ottava in questo mercato relativamente alle entrate generate dal turismo crocieristico. Inoltre la crociere portano sulle coste greche il 10% dei turisti che giungono ogni anno in Grecia, ma producono solo il 3% del totale delle entrate nazionali generate complessivamente dalle attività turistiche.
Secondo quanto riscontrato da diaNEOsis, questo divario è conseguenza di carenze in termini di infrastrutture portuali e collegamenti aerei con i porti greci, di cooperazione tra le istituzioni nonché di una complessiva carente accoglienza riservata dalle destinazioni greche alle crociere.
DiaNEOsis ha commissionato ad Athanasios Pallis, professore associato di Economia marittima e portuale presso l'Università dell'Egeo, e a George Vaggelas, ricercatore presso la Re.Shi.P (Research in Shipping and Ports Laboratory), affiancati da un team di ricercatori, di studiare il modo in cui funziona il mercato delle crociere, di analizzare in particolare il mercato del Mediterraneo, di valutare i 42 porti greci che possono accogliere navi da crociera, di identificare i sei porti che possono diventare home port, ovvero principali porti di partenza delle crociere (sono Pireo, Corfù, Rodi, Heraklion, Lavrio e Salonicco), e di avanzare suggerimenti specifici per accrescere l'interesse delle compagnie crocieristiche nei confronti di questi scali.
L'istituto ha precisato che la conclusione inevitabile di questa indagine è che attraverso specifici interventi mirati, investimenti relativamente modesti e sinergie con il settore privato la Grecia può ricavare una quota molto maggiore del volume d'affari generato dal mercato crocieristico, settore che è assolutamente vitale ed in crescita.
Ma il rapporto evidenzia anche la necessità di aumentare il numero di cittadini greci che scelgono di effettuare una vacanza crocieristica, in quanto, secondo i dati disponibili, ogni anno sono solamente circa 17.000 i greci scelgono questo tipo di vacanza, cifra che corrisponde alla percentuale più bassa pro capite in Europa e che è la più bassa in assoluto dopo il Lussemburgo.
Il rapporto conclude che anche se la Grecia è un paese pieno di isole e di porti, la nazione non ha sviluppato affatto una consuetudine al turismo crocieristico.
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