Il sindacato internazionale International Transport Workers Federation (ITF), in rappresentanza dei lavoratori del mare, e l'associazione armatoriale internazionale International Chamber of Shipping (ICS), in rappresentanza delle compagnie di navigazione, hanno raggiunto un accordo sull'adeguamento del salario minimo dei marittimi. Dopo due giorni di trattative nell'ambito del Sottocomitato sui salari dei marittimi della Joint Maritime Commission, organismo che fa capo all'International Labour Organization (ILO), negoziati che sono terminati ieri a Ginevra e che inizialmente erano in programma per il 20 e 21 giugno scorsi, è stato del salario dei marinai qualificati, per un aumento complessivo del +4,5% dei salari rispetto alla base attuale di 614 dollari suddiviso in un aumento di quattro dollari a partire dal 1° luglio 2019 seguito da un aumento di sette dollari dal 1° gennaio 2020 per finire con un ultimo aumento di 16 dollari dal 1° gennaio 2021.-
- «È stata - ha spiegato il portavoce della rappresentanza dei marittimi, Mark Dickinson, che è il segretario generale del sindacato Nautilus International - una trattativa difficile con due valutazioni assolutamente differenti su ciò che il futuro riserva allo shipping e ai marittimi. L'avvio è stato lento, ma ha preso slancio nel momento in cui le parti si scambiavano opinioni e fornivano argomenti a sostegno delle loro tesi. C'è stata - ha precisato Dickinson - una forte opposizione ad un aumento significativo da parte degli armatori. Tuttavia sono lieto che alla fine siano prevalsi il pragmatismo e il buon senso e che le parti si siano dimostrate concordi nel riconoscere il ruolo fondamentale dei marittimi per il settore. I principi del dialogo sociale, che sono alla base di un settore più efficiente, equo e progressista - ha sottolineato Dickinson - hanno dimostrato ancora una volta la loro validità grazie all'unione dell'industria marittima volta ad assicurare un risultato accettabile da tutte le parti. È un esempio di cui le parti sociali dovrebbero essere soddisfatte».
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- Il portavoce della parte armatoriale, Max Johns, che è direttore generale dell'associazione degli armatori tedeschi, ha concordato sull'esito positivo delle trattative per entrambe le parti: «a seguito di un vivace dibattito sulle attuali difficili sfide con cui si confronta il nostro settore e sull'importanza di preservare l'occupazione futura per la gente di mare - ha detto Johns - sono lieto di annunciare che siamo riusciti a lavorare assieme per giungere ad un risultato accettabile per entrambe le parti».
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