- La modalità con cui il Regno Unito uscirà dall'Unione Europea non è ancora chiara, con il parlamento britannico che ha stabilito di chiedere all'UE di ritardare l'attuale procedura la cui scadenza è fissata per il prossimo 29 marzo e con la premier Theresa May che nei prossimi giorni tenderà nuovamente di convincere i parlamentari ad accettare il suo accordo sulla Brexit, e molti settori dell'economia continuano a interrogarsi su quali effetti questo evento avrà sulla loro attività. Tra questi quello della logistica dell'auto, rappresentato in Europa dalla ECG (The Association of European Vehicle Logistics) che mercoledì nel porto di Zeebrugge ha tenuto un incontro per discutere dell'impatto dell'imminente Brexit sugli scambi transfrontalieri in generale, e in particolare sul settore della logistica degli autoveicoli, al quale hanno partecipato oltre 80 tra fornitori di servizi logistici, rappresentanti di case automobilistiche, operatori portuali, funzionari doganali e altre parti interessate.
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- Se nessuno ha manifestato dubbi che tutti gli scambi tra l'UE e il Regno Unito saranno influenzati in termini di costi e capacità dalla Brexit e tutti hanno concordato che le piene conseguenze di tale avvenimento, e in particolare di un'uscita del Regno Unito dall'UE senza un accordo, sono ancora sconosciute, è stato evidenziato che, tuttavia, l'impatto sull'industria automobilistica europea rischia di essere particolarmente grave in quanto attualmente il settore è strettamente integrato da un punto di vista economico, normativo e tecnico. È stato rilevato che la produzione automobilistica è un settore estremamente complesso con una rete di produzione integrata che copre l'Europa, con i costruttori di veicoli che gestiscono più di 300 impianti di assemblaggio e produzione in tutto il continente europeo, con 30 stabilimenti nel solo Regno Unito che producono sia motori che veicoli interi, oltre a molti altri fornitori dell'industria automobilistica.
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- Secondo i convenuti, se le esatte implicazioni della Brexit sono ancora difficili da prevedere, qualsiasi cambiamento correlato all'attuale livello elevato di integrazione e quadro normativo avrà sicuramente un impatto negativo sui produttori e sui fornitori di automobili e i sistemi di produzione “just in time”, così vitali per l'industria automobilistica europea, saranno indubbiamente influenzati dai controlli alle frontiere e dalla congestione dei porti. Forte preoccupazione è stata manifestata in particolare da Erik Jonnaert, segretario generale dell'ACEA, l'associazione europea dei costruttori di automobili: «l'impatto di una Brexit senza accordi sull'industria automobilistica - ha affermato - sarebbe catastrofico».
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