- L'incidente di ieri a Venezia, con la nave da crociera oceanica MSC Opera di MSC Crociere che - apparentemente per un'avaria al motore - ha urtato la nave da crociera fluviale River Countess della Uniworld ormeggiata a San Basilio, ha rilanciato la questione del transito delle grandi navi nella laguna veneziana e in particolare nel Canale della Giudecca da cui passano per raggiungere il terminal crocieristico della Marittima. L'incidente ha causato quattro feriti lievi tra i passeggeri dell'imbarcazione fluviale.
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- La compagnia MSC Crociere ha fornito una spiegazione della dinamica dell'incidente precisando che la MSC Opera, «in manovra di avvicinamento al terminal crociere di Venezia per l'ormeggio, ha avuto un problema tecnico. La nave era accompagnata da due rimorchiatori, come prevede la procedura di sicurezza del transito nel canale della Giudecca e - nonostante il comandante avesse immediatamente messo in essere tutte le procedure previste - ha urtato la banchina all'altezza di San Basilio. Contestualmente si è verificata una collisione con il battello fluviale River Countess, che era lì ormeggiato. Mentre sono tutt'ora in corso gli accertamenti per capire l'esatta dinamica dei fatti e le cause dell'accaduto, da subito - ha evidenziato la compagnia - MSC Crociere ha operato in stretta collaborazione con le autorità marittime competenti. Nei momenti successivi all'incidente, la priorità è stata il mettere in sicurezza il battello, i suoi passeggeri e il suo equipaggio. Nella fase successiva la nave ha dovuto poi procedere alle opere di recupero delle ancore messe in acqua al momento dell'incidente, come da procedure in questi casi. Alle 13.15 CET la nave ha potuto iniziare a spostarsi in direzione del terminal Marittima». MSC Crociere ha concluso la nota esprimendo «tutto il proprio supporto a tutte le persone coinvolte nell'incidente, a partire dall'equipaggio del River Countess, tutti i suoi passeggeri in particolare quelli feriti, felice che nel frattempo siano quasi tutti stati dimessi, sino naturalmente alla società armatrice Uniworld».
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- L'incidente è stato occasione per un nuovo scontro nell'ambito del governo, con il vice presidente e ministro dell'Interno, il leghista Matteo Salvini, che ha accusato un ministero non guidato dalla Lega di aver bloccato un progetto per evitare i problemi del transito delle navi già pronto dallo scorso anno, mentre il titolare del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il pentastellato Danilo Toninelli, sottolineando che l'incidente dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca, ha annunciato che «dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo».
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- Anche il pentastellato Alberto Bonisoli, ministro per i Beni e le attività culturali, ha affermato che l'incidente è la conferma che le grandi navi non devono più passare per la Giudecca, ed è per questo - ha aggiunto - che il Ministero dei Beni e le attività culturali, alcuni mesi fa, ha posto il vincolo su tre canali di Venezia, compreso quello della Giudecca, e stiamo lavorando insieme ai Ministri Costa e Toninelli per risolvere il problema delle grandi navi in laguna. Siamo - ha precisato Bonisoli - più vicini alla soluzione migliore per proteggere la città di Venezia e la sua laguna, salvaguardare l'ambiente e garantire l'incolumità di cittadini e turisti. Incidenti come quelli di oggi, dove per miracolo non ci sono state vittime, non dovranno più accadere». Bonisoli, constatando che oggi tutti stanno dicendo che non vogliono che le grandi navi passino per il canale della Giudecca, ha rilevato che tra costoro ci sono «anche quelli che hanno fatto ricorso al Tar contro il vincolo del Ministero dei Beni e le attività culturali a tutela di Venezia. Per coerenza - ha concluso - gli stessi ora ritirino il ricorso. Basta ipocrisia, sì azioni concrete».
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- Evidenziando che «l'incidente avrebbe potuto risolversi una tragedia», anche il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha affermato che l'episodio «ci fa riflettere nuovamente sul tema del transito delle grandi navi nel bacino di San Marco e lungo il canale della Giudecca e di conseguenza sul loro auspicato allontanamento». «Stiamo ancora discutendo - ha ricordato Zaia - dell'applicazione di un decreto che porta i nomi dei ministri Clini e Passera che non è né vano né superfluo ricordare che furono titolari di dicastero nell'ormai lontano governo Monti. Stiamo parlando del 2011 mentre le proposte della Regione del Veneto e del Comune di Venezia per una viabilità delle grandi navi giacciono presso i ministeri interessati da anni. Il ministro delle Infrastrutture - ha esortato Zaia - decida qualcosa; non si può più attendere. Gli incidenti sono assolutamente possibili nella marina mercantile, ma devono avvenir fuori da contesi storici e abitati senza mettere repentaglio vite umane e in condizioni generali di sicurezza. Le proposte di Comune e Regione sono sagge e fattibili, prevedono una viabilità alternativa e la possibilità di per le navi di manovrare in condizioni di assoluta sicurezza. Ripeto - ha concluso il presidente della Regione - il ministro a questo punto decida subito. Ha anche l'opportunità e la fortuna di avere proposte realizzabili immediatamente che vengono dal territorio e dagli enti maggiormente coinvolti».
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- Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha parlato di «tragedia sfiorata e annunciata». «Da anni - ha proseguito - diciamo che le grandi navi non devono passare davanti a San Marco. Il Vittorio Emanuele - ha specificato il sindaco riferendosi all'ipotesi di far transitare le navi attraverso questo Canale - è stata la soluzione condivisa da Comune, Città Metropolitana, Regione Veneto e governo precedente in sede di Comitatone. Da un anno - ha precisato Brugnaro - la decisione è in mano del ministro Toninelli».
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- A seguito dell'incidente anche Assarmatori, l'associazione armatoriale a cui aderisce MSC Crociere, ha diffuso un nota in cui ricorda che «il dibattito sulle grandi navi a Venezia è in atto ormai da anni». Alla luce di quanto accaduto in laguna l'associazione ha rivolto «un invito in particolare alle istituzioni e al governo affinché siano accelerati i tempi di una scelta definitiva che coniughi la necessità reale di difendere il ruolo di home port crocieristico di Venezia e le esigenze di sicurezza, tutela ambientale e artistica della città. E in questa ottica - conclude la nota - Assarmatori ricorda come sia sul tavolo da tempo il progetto che prevede i dragaggi e quindi una soluzione alternativa alla Giudecca attraverso l'utilizzo del canale Vittorio Emanuele».
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