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Appello del Propeller Club di Venezia per consentire al porto lagunare di attuare il suo indispensabile sviluppo
Bernardo: siamo tutti sulla stessa barca, non per cercare il naufragio ma per dare un concreto contributo al futuro del nostro porto e della blue economy
19 giugno 2019
Il Propeller Club di Venezia ha lanciato un appello ad enti locali, associazioni di categoria e al mondo imprenditoriale e del lavoro in genere per - ha spiegato l'associazione culturale che riunisce operatori dei settori del trasporto - «far fronte comune, abbandonando sterili polemiche e atteggiamenti autoreferenziali, per creare, invece, quell'indispensabile massa critica di consensi condivisi che consenta al porto di Venezia di attuare il suo indispensabile sviluppo nella riqualificazione e valorizzazione delle sue grandi aree oggi disponibili e ai suoi 16.000 addetti la certezza del proprio posto di lavoro».
La decisione di rivolgere questo appello è stata assunta dal consiglio direttivo del Propeller Club riunitosi per analizzare le recenti dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e di quello dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, sul problema delle grandi navi a Venezia nonché quanto è emerso dall'indagine conoscitiva sulle possibilità di crescita o sull'eventuale declino della portualità lagunare che è stata realizzata nei giorni scorsi da una qualificata rappresentanza del Propeller Club all'evento fieristico Transport Logistic di Monaco di Baviera ( del 10 giugno 2019).
L'appello giunge anche a seguito della recentissima restrittiva ordinanza della Capitaneria di Porto di Venezia per il passaggio delle grandi navi e delle sue ripercussioni sull'attività portuale e sulle decisioni delle compagnie di navigazione.
«Pur nel rispetto dei singoli, diversi, molteplici contributi mirati alla salvaguardia dell'ambiente, alla sicurezza della navigazione all'interno della laguna, ecc. ecc. - ha detto il presidente del Propeller Club, Massimo Bernardo, illustrando le motivazioni dell'iniziativa - dev'essere comunque fermata con forza l'onda di chi vuole alimentare lo scontro piuttosto che facilitare il sereno confronto tra i tanti attori del cluster. Siamo - ha sottolineato Bernardo - tutti sulla stessa barca - imprenditori, lavoratori enti pubblici e associazioni di categoria - non certo per cercare il naufragio, ma per dare un concreto contributo al futuro del nostro porto e più in generale alla blue economy. Se dall'indagine conoscitiva, in primis, emerge quanto ancora poco si conosca relativamente alle grandi potenzialità dei nostri scali - ha concluso il presidente del Propeller Club di Venezia - appare invece evidente come per i nostri porti lagunari sia urgente proporsi ai mercati internazionali a livello sistemico con aeroporti, interporti e grandi infrastrutture».
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