- L'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) chiede un rafforzamento delle proprie competenze nel campo dell'accesso alle infrastrutture portuali e al mercato dei servizi portuali. Presentando oggi a Palazzo Montecitorio il sesto rapporto annuale dell'authority, nella sua relazione il presidente dell'ART, Andrea Camanzi, ha specificato che relativamente all'ambito portuale sussiste un duplice profilo di interesse per l'Autorità: da un lato quello inerente «all'utilizzo della rete ferroviaria e dei relativi impianti che hanno sede nei porti; dall'altro, quello attinente specificamente all'accesso alle infrastrutture e ai servizi portuali». Camanzi ha ricordato che «i due insiemi di attività sono oggetto, rispettivamente, del IV pacchetto ferroviario e del Regolamento (UE) 2017/352, entrato in vigore il 24 marzo 2019. Riguardo a quest'ultimo - ha affermato - per le stesse finalità di coerenza e organicità richiamate in apertura, reiteriamo l'auspicio che l'Autorità sia individuata quale organismo di gestione dei reclami aventi ad oggetto le politiche di tariffazione nei porti».
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- «La coerenza nell'applicazione dei due sistemi normativi, cui corrispondono specifici assetti della regolazione economica da parte dell'Autorità - ha rilevato il presidente dell'ART - è essenziale per assicurare il buon funzionamento delle attività portuali. Risponde a questa esigenza la possibile estensione ai porti delle competenze dei regolatori ferroviari, in discussione in diversi Paesi europei, quali la Spagna e la Francia, che si aggiungerebbero a quelli che, come l'Italia, il Portogallo e l'Olanda, già la prevedono. In questo quadro seguiamo, altresì, con attenzione le iniziative che le Autorità Portuali, in Europa e in Italia, hanno in corso per qualificarsi quali gestori delle infrastrutture ferroviarie situate nei porti».
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- Riferendosi al Regolamento europeo 2017/352 del 15 febbraio 2017, che istituisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei porti, Regolamento che - ricorda l'ART nel suo rapporto - dispone fra l'altro di individuare l'autorità competente dalla trattazione di controversie inerenti la determinazione dei diritti e dei canoni applicati nei porti, «designazione che - sottolinea l'ART nel documento - alla data di redazione del presente rapporto non è ancora intervenuta», Camanzi ha evidenziato che «a circa un anno dall'adozione del primo provvedimento di regolazione dell'accesso alle infrastrutture portuali, adottato con l'obiettivo di favorire la trasparenza e l'accesso ai porti da parte di nuovi operatori efficienti, le segnalazioni degli operatori e i primi riscontri forniti da alcune Autorità di Sistema Portuale confermano la necessità che le funzioni di garanzia dell'Autorità si dispieghino compiutamente anche in questo ambito. Occorre ora - ha sollecitato Camanzi - avere accesso ai dati necessari per elaborare i sistemi tariffari da mettere a disposizione delle Autorità di Sistema Portuale, con le quali auspichiamo di sviluppare la più ampia collaborazione».
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