L'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal) chiede l'adozione di misure urgenti per il comparto della portualità utili a far fronte all'emergenza creatasi in Liguria a seguito dei recenti avvenimenti che hanno causato la chiusura dell'arteria autostradale A6 e la parziale chiusura della A26 e che si sommano ai disagi determinati dal crollo a Genova del viadotto autostradale Ponte Morandi dell'agosto 2018, «ulteriori criticità - sottolinea l'associazione - che stanno di fatto paralizzando il sistema dei trasporti nella nostra regione causando, tra gli altri, evidenti e drastiche riduzioni di traffici nel sistema portuale del Mar Ligure Occidentale».-
- Assiterminal ricorda che il sistema portuale ligure convoglia buona parte del traffico portuale di destinazione finale del sistema italiano diretto in Nord Italia e nel centro dell'Europa, traffico che circola quasi esclusivamente su gomma. «Se parte del traffico container, a causa dell'assenza di collegamenti autostradali - rileva l'associazione - fosse dirottato su altri scali europei, la conseguenza costituirebbe anche un danno enorme per l'erario». Inoltre l'associazione ricorda che «il sistema portuale ligure è nel suo complesso estremamente rilevante a livello nazionale per il crocierismo e fondamentale per il traffico traghetti».
-
- Assiterminal esorta innanzitutto ad adottare interventi a sostegno del lavoro portuale, con il riconoscimento per un periodo di 12 mesi di una riduzione del 50% della contribuzione previdenziale annua a carico dei datori di lavoro degli articoli 16, 17, 18 della legge 84/94, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'Inail per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato, riparametrato e applicato su base mensile; con il differimento contributivo, per il versamento dei contributi INPS, di 12 mesi senza maggiorazione degli interessi di dilazione; e con il differimento del versamento unitario delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive.
-
- L'associazione chiede anche interventi a sostegno delle imprese, dei terminal operator e di altri operatori introducendo una riduzione temporanea dei canoni concessori ovvero dei canoni afferenti le autorizzazioni ai sensi dell'articolo 16 della legge 84/94, congelando contestualmente i piani di impresa per tutto il periodo emergenziale; sperimentando l'apertura anticipata/prolungata dei porti e quindi dei gate dei terminal (che - precisa Assiterminal - organizzativamente sono già in grado di farlo) riconoscendo la decontribuzione Inps e Inail per il lavoro notturno; chiarendo che gli effetti dell'articolo 1, comma 578, della legge di bilancio 2018 (accatastamento in E1 delle infrastrutture portuali) sono esecutivi anche per l'anno 2019; riducendo del 50% le accise gravanti sui prodotti energetici per i mezzi operativi dei terminal e delle imprese portuali; riducendo del 50% le percentuali di verifica in sede di controlli doganali (scanner ed ispezione fisica della merce) per tutto il periodo emergenziale per non gravare ulteriormente il traffico portuale e la merce di extra costi creando peraltro ulteriori ritardi nelle operazioni portuali.
-
- Infine Assiterminal sollecita interventi a sostegno della logistica tramite l'accelerazione dell'iter per l'istituzione della Zona Economica Speciale della Val Polcevera, la ridefinizione e l'ampliamento dell'applicazione, per almeno tre anni, del Ferrobonus per tutti gli operatori (compresi i terminalisti e le imprese portuali) che utilizzano il trasporto ferroviario da e per i porti del sistema portuale del mar ligure occidentale, e l'azzeramento del pedaggio autostradale per l'autotrasporto.
-
- Assiterminal specifica che tali misure potrebbero essere previste come integrazione al decreto legge 109 del 2018 (Disposizioni urgenti per la città di Genova) o nella Legge di Bilancio 2020 o con apposito decreto. Inoltre - secondo l'associazione - queste misure, o parte di esse, potrebbero essere oggetto di appositi provvedimenti normativi della Regione Liguria alla stregua di quanto sta studiando la Regione Friuli Venezia Giulia in funzione dei corridoi europei che la interessano.
-
- Assiterminal ritiene inoltre che analoghe iniziative dovrebbero essere intraprese per il sistema portuale di Venezia, che - spiega l'associazione - «pur in un contesto diverso, vive un momento di forte criticità dovuto anche alle “imposte” limitazioni dei pescaggi delle navi e alle contingenze ambientali», ma anche per l'intero sistema logistico nazionale, con «un piano straordinario di interventi volti a connettere in modo efficiente i porti alle direttrici di traffico dei corridoi europei e transeuropei». «In quest'ottica - precisa Assiterminal - alcune delle misure indicate dovrebbero essere allargate all'intero comparto della portualità per un arco temporale sufficiente a imprimere una svolta alla capacità imprenditoriale del settore».
-
- Assiterminal rivolge anche un appello anche alle organizzazioni sindacali evidenziando che «il mondo datoriale e quello sindacale devono essere allineati su questi temi, emarginando le derive localistiche pericolosamente estreme che defocalizzano l'attenzione sui veri temi creando tensioni demagogicamente fuori luogo e tempo: la sostenibilità delle imprese in un contesto così competitivo e soggetto a rischi anche esogeni - osserva l'associazione - è anche sostenibilità della dignità del lavoro».
|