- L'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha pubblicato l'avviso pubblico per la nuova concessione ex art. 18 al Porto Canale di Cagliari, per individuare il nuovo terminalista che gestirà il container terminal del porto del capoluogo sardo dopo che lo scorso 10 settembre l'ente ha revocato la licenza d'impresa e la concessione alla Cagliari International Container Terminal (CICT) del gruppo Contship Italia ( del 10 settembre 2019).
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- Il compendio da assentire in concessione è costituito da 1.600 metri lineari di banchina, con profondità del fondale di -16 metri e con possibilità di allungamento così come previsto dal Piano Regolatore Portuale, e quasi 400 mila quadri di piazzale sul quale sono presenti sei cabine elettriche, tre fabbricati destinati ad uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature nonché un Punto di Ispezione Frontaliero. L'invito a presentare istanza di concessione specifica che il compendio dispone di gru e mezzi di movimentazione di proprietà del Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari (CACIP) che, su richiesta dell'aggiudicatario della concessione, qualora ritenuti idonei, potranno essere oggetto di un contratto di locazione o di acquisto da concordarsi con il CACIP.
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- L'AdSP ha evidenziato che ulteriori punti di forza per la nuova gestione saranno il collegamento alla Zona Economica Speciale di oltre 1.600 ettari, per la cui istituzione si è in attesa della firma del decreto istitutivo, e la Zona Franca Doganale interclusa, sulla quale sono in corso gli interventi di perimetrazione ed infrastrutturazione dei primi sei ettari. Non ultima, la vicinanza del servizio di bunkeraggio operato dalla Saras per il rifornimento del carburante alle navi in transito nel Mediterraneo sud-occidentale. Inoltre sono aperte interlocuzioni tra Regione Sardegna e Ministero dello Sviluppo Economico per la riproposizione di un Contratto di Localizzazione, che andrà siglato con il nuovo terminalista, finalizzato a sostenere gli investimenti per l'acquisto di nuove attrezzature.
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- La domanda di concessione dovrà pervenire all'AdSP del Mare di Sardegna entro il prossimo 28 febbraio e sarà pubblicata per 60 giorni. Entro tale termine anche altri soggetti interessati potranno presentare delle istanze in concorrenza o eventuali osservazioni ed opposizioni. In caso di più proposte l'ente, con la nomina di un'apposita commissione, individuerà quella più idonea tramite un criterio di valutazione delle istanze basato su una scala di 100 punti totali che verrà suddivisa in: 35 punti per il Piano operativo e organizzativo, (strategie volte all'incremento dei traffici, piano di sviluppo, qualità e varietà dei servizi offerti; proposte gestionali migliorative, possesso di adeguate attrezzature tecniche ed organizzative idonee a soddisfare le esigenze del ciclo produttivo); 35 punti per il Piano degli investimenti (programmi di adeguamento, riqualificazione, manutenzione, potenziamento, miglioramento delle tecnologie; garanzia delle più ampie condizioni di accesso al terminal per operatori ed utenti; sostenibilità ambientale ed innovazione tecnologica). Altri 25 punti riguarderanno il Piano occupazionale, all'interno del quale il nuovo concessionario dovrà garantire un numero di unità lavorative congruo alla concessione, con una premialità per il riassorbimento della maggior forza lavoro proveniente dal cessato terminalista. Non ultimo, con 5 punti, il criterio di valutazione sulle azioni di promozione all'internazionalizzazione e diversificazione dell'offerta dello scalo portuale.
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- La durata del titolo concessorio non potrà superare i 50 anni né essere soggetta a rinnovo automatico e dovrà essere indicata dal richiedente sulla base delle proprie valutazioni tecnico-economiche e successivamente valutata dall'Autorità di Sistema Portuale.
- L'importo del canone annuale sarà pari a 2,16 milioni di euro, al quale si aggiungerà una parte variabile soggetta a riduzione in dipendenza dei volumi di traffico movimentati dal nuovo terminalista: in particolare, al canone sarà aggiunta una quota pari all'1% del fatturato in caso di movimentazione inferiore a 400.000 teu, una quota pari allo 0,5% del fatturato in caso di movimentazione superiore a 400.001 teu, mentre non sarà applicata una quota variabile di canone in caso di traffico annuale superiore a 600.000 teu.
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