- Mentre la World Trade Organization e l'International Chamber of Commerce hanno lanciato un allarme per le gravi conseguenze sull'economia mondiale determinata dalla diffusione della pandemia del Covid-19, l'Asian Development Bank (ADB) ha formulato una previsione sull'impatto che la crisi avrà sul prodotto interno lordo delle nazioni asiatiche, stima che è del tutto provvisoria dato che il periodo di emergenza è tutt'altro che terminato ed, anzi, non è assolutamente chiaro quale potrà essere l'evoluzione del contagio.
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- «Siamo preoccupati - hanno spiegato il direttore generale della WTO, Roberto Azevêdo, e il segretario generale del'ICC, John Denton - per le gravi interruzioni delle catene di valore in molti settori, con rilevanti implicazioni per l'occupazione e per la fornitura di beni, in particolare di prodotti sanitari e alimentari essenziali». «È sempre più chiaro - hanno rilevato - che la recessione economica causata dalla pandemia richiederà anche una significativa ricostruzione delle politiche nazionali e della cooperazione internazionale. Pertanto gli sforzi in corso per migliorare il sistema commerciale globale devono proseguire».
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- Una prima stima a livello continentale delle ripercussioni sull'economia dell'emergenza coronavirus è stata presentata oggi dall'Asian Development Bank: attualmente prevede che nel 2020 l'economia della regione crescerà del +2,2%, ovvero di 3,3 punti percentuali in meno rispetto alla precedente previsione di crescita del +5,5% formulata dalla stessa ADB lo scorso settembre. Se per quest'anno la banca regionale si attende una decisa contrazione del trend di sviluppo dell'economia, ritiene tuttavia che nel 2021 si verificherà un rimbalzo e che il prossimo anno si registrerà un incremento del +6,7%, supponendo però - ha puntualizzato l'ADB - che l'epidemia si concluda e che le attività si normalizzino. «L'evoluzione della pandemia globale, e quindi le prospettive per l'economia globale e regionale - ha infatti chiarito il capo economista dell'ADB, Yasuyuki Sawada - è del tutto incerta. La crescita potrebbe risultare inferiore e la ripresa più lenta di quanto attualmente stiamo prevedendo. Per questo motivo sono necessari sforzi notevoli e coordinati per contenere la pandemia di Covid-19 e minimizzare il suo impatto economico, in particolare sui più vulnerabili».
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- In particolare, secondo le attuali stime dell'ADB, quest'anno il prodotto interno lordo della Cina, che è la seconda maggiore economia mondiale, scenderà al +2,3% rispetto al +6,1% del 2019, mentre nel 2021 è atteso un rialzo del +7,3%. L'istituto bancario ha precisato che i dati dei primi due mesi del 2020 indicano che interi primari settori dell'economia nazionale, vale a dire l'industria, i servizi, il commercio al dettaglio e gli investimenti, hanno registrato diminuzioni a due cifre ed ha evidenziato che l'evoluzione della situazione della pandemia continua ad essere il principale rischio per l'economia cinese, che potrebbe essere ulteriormente colpita dal nuovo spandersi del contagio in ambito nazionale o da un'ulteriore diffusione del virus a livello globale. A questo rischio - ha specificato l'ADB - si aggiunge anche quello determinato dal possibile riacutizzarsi del conflitto commerciale con gli USA se non verrà raggiunto un accordo duraturo.
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- Anche per un'altra primaria economia asiatica e mondiale, quella dell'India, la Asian Development Bank prevede un'accentuata riduzione del trend di crescita del prodotto interno lordo che - secondo le previsioni - nell'anno fiscale 2020 che terminerà il 31 marzo 2021 sarà del +4,0% dopo il +5,0% segnato nell'anno fiscale 2019, previsione che presuppone che la pandemia si esaurisca e che l'attività economica mostri una piena ripresa a partire dal secondo trimestre dell'esercizio 2020, ovvero dal prossimo luglio. Per l'anno fiscale 2021 l'ADB prevede una ripresa dell'economia indiana con un incremento del Pil pari al +6,2%.
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