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L'AdSP del Tirreno Centro Settentrionale prevede di archiviare il 2020 con una perdita prossima a 20 milioni di euro
Di Majo: «tutti i settori, tranne uno, sono in fortissima sofferenza a causa di questa crisi di emergenza sanitaria»
11 maggio 2020
L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale prevede di archiviare l'esercizio annuale 2020 con una perdita di circa -19,8 milioni di euro, superiore al 50% delle entrate dell'ente, rispetto ad un avanzo previsto di 412mila euro come da bilancio di previsione 2020 dell'AdSP approvato a metà gennaio dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Lo ha reso noto venerdì il presidente dell'AdSP, Francesco Di Majo, nel corso di un'audizione, con l'assessore regionale a Lavori pubblici e tutela del territorio e mobilità Mauro Alessandri, presso la sesta commissione (Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti) del Consiglio Regionale del Lazio incentrata sulla situazione del sistema portuale del Lazio in emergenza Covid-19 e sulle misure da porre in essere nella fase di ripartenza.
Di Majo ha iniziato il suo intervento facendo una panoramica sulla situazione dei quattro macro-settori che interessano il porto di Civitavecchia: crocierismo; trasporto passeggeri/autostrade del mare; merci; polo energetico e boa petrolifera. «Tutti i settori, tranne uno - ha spiegato - sono in fortissima sofferenza a causa di questa crisi di emergenza sanitaria. Il più colpito di tutti è sicuramente quello crocieristico, che ha avuto un crollo vertiginoso nel mese di marzo. Non ci sono più navi da crociera che arrivano al porto di Civitavecchia e tutti gli analisti dicono che il settore non vedrà ripresa fino a settembre-ottobre». Di Majo ha precisato che anche il settore dei traghetti è in crisi: «le linee - ha specificato - sono operative limitatamente al trasporto di Tir e merci, non di passeggeri, tranne casi eccezionali (come i rimpatri da Barcellona o esigenze particolare dalla Sardegna). A differenza del crocierismo, però, in questo settore si prevede una leggera ripresa a giugno-luglio».
Nel suo intervento il presidente dell'AdSP ha poi spiegato che il settore delle merci è quello meno colpito dalla crisi e dalle misure restrittive: «il traffico - ha rilevato - continua a essere svolto, con riduzioni in alcuni comparti ma addirittura in leggero aumento in altri». Per quanto riguarda il settore energetico, «anch'esso - ha detto Di Majo - è in sofferenza, ma la causa non sta tutta nel coronavirus perché esiste una problematica legata alla centrale termoelettrica di Torrevaldaliga nord. Nel 2019 - ha ricordato - l'Enel ha deciso di ridurre drasticamente la propria produzione per la riconversione a gas e questo ha comportato la conseguente riduzione dell'importazione di carbone che alimenta la centrale. Parliamo di una riduzione del 50%». «Il coronavirus - ha aggiunto - non ha fatto altro che peggiorare questa situazione, con ripercussioni molto impattanti non solo sull'Autorità in termini di minori introiti da tasse portuali ma anche sul territorio, su tutta l'economia locale che gravita intorno alla centrale. Abbiamo chiesto interventi al Ministero dello Sviluppo economico sin dal settembre 2019, prima del coronavirus, mettendo in evidenza l'impatto socioeconomico sul territorio».
Sempre con riferimento al tema dell'energia, Di Majo ha anche fatto cenno al caso di Fiumicino, essendo Civitavecchia il punto di accesso del combustibile per l'aeroporto, alimentato da due boe petrolifere sotto la giurisdizione dell'Autorità di Sistema Portuale. «La riduzione del 95% del traffico aereo - ha reso noto Di Majo - ha ovviamente ridotto drasticamente la richiesta di carburante e quindi, di conseguenza, ha provocato anche qui una grande contrazione delle entrate tributarie dell'ente».
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