- Dopo il crollo mensile senza precedenti, causato dall'impatto sulle attività produttive, sui consumi e sulla fiducia di imprese e consumatori degli effetti dalla pandemia di coronavirus, che è stato registrato lo scorso maggio dal Composite Leading Indicator (CLI), l'indice elaborato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per offrire un'indicazione previsionale a breve termine dei punti di svolta dei cicli economici, l'ultimo aggiornamento presentato oggi mostra una ripresa rispetto al minimo provocato dalla crisi sanitaria, anche se l'indice rimane ben al di sotto del trend previsto a lungo termine.
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- L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha spiegato che gli indici CLI relativi alla maggior parte delle principali economie OCSE hanno mostrato un deciso rimbalzo dato che le restrizioni causate dalla pandemia di Covid-19 sono state gradualmente allentate e la situazione di incertezza si è ridotta. In particolare, una tendenza di questo tipo è stata riscontrata tra le principali economie emergenti, ad esempio relativamente all'indice CLI della Cina, dove la crisi ha colpito per prima, che è tornato al di sopra dei livelli pre-crisi, sebbene al di sotto del trend a lungo termine. Invece in India, dove la crisi sanitaria è tutt'altro che risolta, l'indice CLI continua ad essere prossimo al picco negativo.
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- L'OCSE ha specificato che comunque, nelle circostanze attuali, gli indici CLI devono essere interpretati con attenzione dato che permane una notevole incertezza sull'impatto dei blocchi attualmente in atto e sulla fase di transizione dopo i lockdown. L'OCSE ha ribadito che, quindi, l'entità della flessione degli indici CLI non dovrebbe essere considerata come una misura del grado di contrazione dell'attività economica, ma piuttosto come un'indicazione della forza del segnale di indebolimento dell'economia.
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