- La fase di ripresa delle economie dell'OCSE profondamente colpite dagli effetti della pandemia di coronavirus ha mostrato una decelerazione già prima del recente inasprimento delle misure per contenere la crisi sanitaria adottate dai governi. Lo ha evidenziato l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico rendendo nota la lettura relativa allo scorso mese di ottobre dei Composite Leading Indicator (CLI), gli indici definiti dall'OCSE con l'obiettivo di fornire un'indicazione previsionale a breve termine dei punti di svolta dei cicli economici. Inoltre l'organizzazione ha specificato che, sebbene gli effetti delle recenti misure adottate dai governi siano stati presi in considerazione nella definizione degli indici CLI di ottobre, il loro pieno impatto si evidenzierà solo nella definizione degli indici relativi al mese di novembre.
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- In particolare, l'OCSE ha spiegato che prima dell'introduzione delle recenti misure di contenimento del Covid-19 gli indici CLI relativi ad ottobre di Stati Uniti, Giappone, Canada, Germania, Italia e dell'area dell'euro hanno continuato a mostrare una crescita, ma ad un ritmo più lento. L'indice relativo alla Francia ha continuato a stabilizzarsi, mentre quello del Regno Unito si è contratto per il secondo mese consecutivo riflettendo potenzialmente - ha osservato l'OCSE - una maggiore incertezza sulla prospettiva che non venga raggiunto un accordo con l'UE alla fine del periodo di transizione per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Inoltre i CLI di tutte le principali economie dell'OCSE hanno continuato a posizionarsi al di sotto del tasso tendenziale di crescita del PIL.
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- Tra le principali economie emergenti, i CLI di India e Brasile hanno continuato ad aumentare, ma a un ritmo più lento. In Cina, invece, il CLI di ottobre relativo al settore manifatturiero ha continuato ad aumentare a ritmi sostenuti, mentre in Russia si è stabilizzato.
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