- Il governatore della Florida, Ron DeSantis, e il procuratore generale della Florida, Ashley Moody,
- hanno annunciato di aver intentato un'azione legale contro l'amministrazione Biden e il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) per aver deciso di prolungare il fermo dell'industria crocieristica e, in particolare, per sollecitare la revoca del Conditional Sailing Order, disposizione ritenuta illegale dal governo della Florida che è stata emessa dal CDC, l'agenzia federale per la sanità pubblica. DeSantis e Moody hanno denunciato che il blocco senza precedenti dell'attività crocieristica da parte del governo federale ha direttamente danneggiato lo Stato della Florida e i suoi cittadini, provocando danni all'economia per miliardi di dollari.
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- «Dobbiamo consentire alle nostre navi da crociera e ai loro dipendenti - ha affermato DeSantis - di tornare al lavoro e di salpare nuovamente in sicurezza. Per essere chiari, nessuna legge federale autorizza il CDC ad imporre a tempo indeterminato la chiusura a livello nazionale di un'intera industria. Questa causa è indispensabile per proteggere i cittadini della Florida dalle soperchierie del governo federale e dai conseguenti danni all'economia del nostro Stato».
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- «Le crociere - ha ricordato il procuratore Moody - costituiscono una parte vitale dell'industria del turismo della Florida che dà lavoro a migliaia di persone e stimola l'economia del nostro Stato. Ogni giorno il governo federale costringe ingiustamente all'inattività questo gigante economico e la nostra economia ne soffre. L'effetto a catena di questo sbagliato blocco federale ha implicazioni di vasta portata per l'industria delle crociere, per il turismo internazionale, per le aziende che trarrebbero vantaggio dall'afflusso di visitatori, per l'economia del nostro Stato e per le migliaia di cittadini della Florida che lavorano nel settore. Ma ciò che è ancora peggiore del danno economico causato da questo pesante sopruso federale è il precedente stabilito da un'amministrazione Biden desiderosa di imporre regole, che sta ingiustamente colpendo e bloccando la nostra industria crocieristica sulla base di dati obsoleti. Il nostro contenzioso - ha spiegato Moody - mira a porre fine a questa prevaricazione federale e a consentire ai cittadini della Florida di tornare al lavoro e a viaggiare in sicurezza».
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- DeSantis e Moody hanno ricordato che l'industria crocieristica della Florida è ferma dal marzo dello scorso anno a seguito dell'emissione da parte del CDC del “No Sail Order”, divieto di navigazione - hanno sottolineato - che è tuttora in vigore nonostante il fatto che i vaccini per il Covid-19 siano ampiamente disponibili, che altre nazioni abbiano riattivato le attività crocieristiche con successo e in sicurezza e che altri settori come il trasporto aereo, il trasporto urbano, gli hotel, i ristoranti, le università, i parchi a tema, i casinò e i bar abbiano riaperto con successo.
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- DeSantis e Moody hanno ricordato inoltre che un rapporto dello scorso settembre della Federal Maritime Commission (FMC) ha stimato che durante i primi sei mesi della pandemia le perdite economiche in Florida generate dalla chiusura del settore crocieristico sono ammontate a 3,2 miliardi di dollari. Il governatore e il procuratore generale hanno evidenziato infine che ad oggi oltre 6mila ex lavoratori del settore crocieristico hanno presentato richiesta di indennità di disoccupazione.
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