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Federagenti, bene aver incluso i dragaggi nei porti fra gli obiettivi strategici
Santi: «grande soddisfazione, certo. Ma adesso è il momento di non abbassare la guardia»
21 aprile 2021
L'inclusione delle attività di dragaggio nei porti italiani nella direttiva sottoscritta ieri dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, incentrata su cinque obiettivi strategici da perseguire ( del 20 aprile 2021), è stata accolta con favore da Federagenti, la federazione degli agenti marittimi nazionali.
«Possiamo dire - ha commentato il presidente di Federagenti, Alessandro Santi - che la nave ha mollato gli ormeggi. È presto però - ha avvertito - affermare che stia navigando a pieno regime di giri; per intanto facciamo uscire i porti dalla palude». La direttiva - ha aggiunto Santi - «finalmente, dopo anni di attesa, dovrebbe consentire lo sblocco delle attività dei dragaggi nei principali porti italiani, facendole diventare attività ordinarie di mantenimento dei pescaggi, nonché di accelerare le procedure per gli investimenti in nuove opere, creare il tanto atteso sportello unico per la semplificazione amministrativa e l'accelerazione dei procedimenti, oltre ad attuare misure per l'efficientamento energetico dei porti e l'impiego di energie rinnovabili».
«Grande soddisfazione, certo. Ma - ha precisato ancora il presidente di Federagenti - adesso è il momento di non abbassare la guardia. Soddisfazione per lo sblocco di misure attese invano da anni, ma grande e attenta vigilanza sui tempi, in particolare sulla predisposizione del piano nazionale dei dragaggi». «Ed è importante - ha concluso Santi - che il ministro, certo conscio della palude burocratica in cui si sono impantanati i porti, abbia previsto un meccanismo di verifica trimestrale, quasi un tagliando, degli obiettivi e delle procedure avviate».
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