- Il gruppo ferroviario russo JSC Russian Railways avrebbe intenzione di declassare la categoria di priorità sinora attribuita al trasporto delle merci in container sulle linee est-ovest da e per gli Stati che, dopo l'avvio del conflitto in Ucraina. il governo di Mosca definisce ostili, ponendola dopo quella dei trasporti di carichi alla rinfusa, incluso il carbone da esportazione. Lo ha rivelato oggi il quotidiano russo “Kommersant”, specificando che tale decisione verrebbe avversata dalle aziende logistiche nazionali che temono venga messa in discussione l'affidabilità delle linee ferroviarie russe quali mezzo di collegamento tra i mercati mondiali.
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- Secondo i partecipanti al mercato logistico, infatti - ha specificato il giornale di Mosca - dato che al massimo un quinto del traffico di transito di merci containerizzate circola sulle infrastrutture ferroviarie del Poligono Orientale, costituito dalle Transiberiana e Baikal-Amur, mentre la quota restante aggira il Poligono Orientale passando attraverso il Kazakistan, con il declassamento dei container l'aumento di capacità per altre tipologie di carichi sarebbe insignificante e la posizione della Russia quale paese di transito affidabile verrebbe notevolmente messa a rischio.
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- “Kommersant” ha spiegato che dal 2020 le categorie di priorità di accesso delle merci alle linee del Poligono Orientale sono stabilite in modo da rendere tale accesso non discriminatorio, regole che con lo scoppio del conflitto in Ucraina sono state sospese e sostituite da regole temporanee che, ad esempio, hanno abbassato la priorità delle esportazioni di carbone rispetto ad altre tipologie di merci non primarie, e ciò lo scorso mese ha determinato una riduzione dei volumi di carbone trasportati dal 70% al 68%, con invece una crescita del +4% dei metalli ferrosi e un rialzo prossimo al +10% dei carichi containerizzati che sinora sono considerati una tipologia di merci prioritaria, seconda solo a carichi governativi e petroliferi. Il quotidiano ha riferito che ora la proposta sarebbe di rendere il traffico di transito dei container da paesi ostili la categoria meno prioritaria, ponendola al di sotto delle esportazioni di carbone, proposta che sarebbe sostenuta dal settore minerario che vorrebbe ridurre sensibilmente i trasporti di container su queste linee ferroviarie fino ad azzerarli sino a quando l'effetto della pressione delle sanzioni imposte dall'Occidente non cesserà.
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- “Kommersant” ha rilevato che, tuttavia, attraverso il Poligono Orientale transita una quota minore dei flussi containerizzati che attraversano la Federazione Russa: nel 2021 degli 1,1 milioni di teu trasportati nel traffico di transito Cina-Europa-Cina, la quota principale di container, pari a 692mila teu, è stata trasportata dai servizi della ULTC ERA, la joint venture costituita dalle ferrovie di Russia, Kazakistan e Bielorussia, che in Russia non utilizzano l'infrastruttura del Poligono Orientale, mentre sono stati soli 141mila teu i container in transito sulla Ferrovia dell'Estremo Oriente e quasi 73mila teu quelli transitati sulla ferrovia Trans-Baikal, volumi che se verranno azzerati - ha precisato un rappresentante del settore logistico a “Kommersant” - rilasceranno circa 2-3 milioni di tonnellate di capacità per il carbone, capacità trascurabile per l'intero volume delle esportazioni di carbone russo.
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- Un'altra fonte di “Kommersant” ha evidenziato inoltre che se rilevanti volumi di traffico di transito provengono dai cosiddetti paesi ostili e sono diretti verso paesi amici della Russia, come il traffico di transito dalla Corea all'Uzbekistan attraverso i porti del Far East, il declassamento dei container metterebbe a rischio anche le spedizioni nella direzione opposta, dai paesi amici a quelli ostili, mettendo in discussione a livello mondiale l'affidabilità della Russia quale territorio di transito e ciò avrebbe un impatto negativo soprattutto sul mercato russo e sulle società di logistica russe.
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