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Il porto di Ravenna si appresta a chiudere il primo semestre di quest'anno con un traffico record
A maggio sono state movimentate quasi 2,8 milioni di tonnellate di carichi (+15,5%). L'argilla, prima proveniente dall'Ucraina, ora arriva da altre nazioni europee, ma anche dall'Asia
7 luglio 2022
A maggio 2022 il porto di Ravenna ha movimentato un traffico delle merci di 2,78 milioni di tonnellate, volume che rappresenta un incremento del +15,5% sullo stesso mese dello scorso anno e che, con ogni probabilità, consentirà allo scalo portuale di chiudere i primi sei mesi del 2022 con un nuovo record storico di traffico semestrale. Secondo l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, infatti, il totale della prima metà di quest'anno dovrebbe attestarsi a più di 13,5 milioni di tonnellate, con una crescita del +7% sul primo semestre del 2021 ed anche un rialzo del +3% sul primo semestre dell'anno pre-pandemia del 2019.
Nei primi sei mesi del 2022 le sole merci allo sbarco hanno totalizzato 2,44 milioni di tonnellate, con un aumento del +16,9% sulla prima metà dello scorso anno, mentre le merci all'imbarco sono ammontate a 333mila tonnellate (+6,4%).
Nel solo settore delle merci varie il dato complessivo delle merci containerizzate è stato di 250mila tonnellate (+7,0%), traffico realizzato con una movimentazione di container pari a 25mila teu (+17,8%), quello dei rotabili di 149mila tonnellate (+21,4%) e il dato delle merci convenzionali di 651mila tonnellate (-4,9%). In forte crescita le rinfuse solide con 1,25 milioni di tonnellate (+27,1%) così' come le rinfuse liquide con 260mila tonnellate di prodotti petroliferi (+26,2%) e 220 mila tonnellate di altri carichi liquidi (+25,1%).
Relativamente agli effetti della guerra Russia-Ucraina sull'attività del porto ravennate, l'AdSP, e in particolare sul traffico di argilla, feldspati e sabbie per l'industria della ceramica che rappresenta un primario segmento merceologico per lo scalo, l'Autorità di Sistema Portuale ha evidenziato che da fine febbraio il settore della ceramica, principalmente le aree emiliana e di Faenza, è rimasto senza approvvigionamenti e, una volta esaurita l'argilla stoccata nei magazzini portuali di Ravenna, è iniziata la ricerca di alternative all'Ucraina. Sono così arrivate - ha reso noto l'ente - navi dalla Turchia, dalla Spagna e dal Portogallo che hanno sostituito parte del quantitativo di argilla (2,5 milioni di tonnellate) che prima il porto di Ravenna riceveva dai porti ucraini, in particolare Nikolaev e Mariupol, distrutti dai bombardamenti russi e minati. L'authority portuale ha spiegato che è stata così scongiurata la rottura di stock paventata dagli imprenditori ceramici italiani, quando lo scoppio del conflitto in Ucraina aveva prospettato che al drammatico rincaro dei costi energetici si sarebbe potuto sommare il problema di mancanza di argille, con il rischio di dover bloccare la produzione di piastrelle Made in Italy. L'ente ha precisato che si è anche lavorato ad individuare altre fonti di approvvigionamento e l'attesa maggiore era per la prima nave proveniente dall'Asia: a fine maggio, infatti, è attraccata al terminal Sapir a San Vitale, proveniente dall'India, la nave Sider Onda con un carico di 30mila tonnellate di argilla. Oltre all'India, anche la Germania si pone come possibile fonte di approvvigionamento alternativa all'Ucraina per quanto riguarda le argille. Così, in occasione di Ceramitec a Monaco di Baviera, Confindustria Ceramica e BKRI, l'omologa associazione tedesca dei produttori di materie prime per ceramica e minerali industriali, hanno firmato una lettera di intenti che permetterà al Distretto Ceramico di Sassuolo di importare argille bianche pregiate. In particolare, le aziende tedesche si sono impegnate ad aumentare fino al 10% entro agosto e fino al 30% entro fine 2022 le forniture di argilla e altri minerali ai ceramisti italiani.
Oltre a quello delle merci, a maggio 2022 il porto di Ravenna ha registrato anche un traffico crocieristico di quasi 22mila passeggeri, attività che a maggio 2021 era ferma a causa della pandemia.
Nei primi cinque mesi di quest'anno lo scalo ha movimentato globalmente 11,47 milioni di tonnellate di merci, con una progressione del +8,3% sullo stesso periodo del 2021, di cui 1,10 milioni di carichi containerizzati (+9,0%) con una movimentazione di contenitori pari a 103mila teu (+12,9%), 746mila tonnellate di rotabili (+24,9%), 2,96 milioni di tonnellate di merci convenzionali (+10,1%), 4,70 milioni di tonnellate di rinfuse solide (+3,8%), 1,02 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi (+1,5%) e 946mila tonnellate di altre rinfuse liquide (+23,1%).
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