- Sino a ieri riluttante, anzi espressamente contraria ( del 25 gennaio 2021), a riesaminare questo mercato, oggi la Commissione Europea sembra intenzionata a riprendere in mano il caso, come sollecitato ripetutamente da tempo dalle principali rappresentanze dei caricatori europei che chiedono non solo di verificare che il mercato del trasporto marittimo containeriozzato non sia distorto - come ritengono - da un eccessivo e illecito grado di concentrazione e cooperazione tra le compagnie di navigazione, ma anche per individuare una volta per tutte i responsabili delle perduranti gravi disfunzioni della supply chain marittima, che i caricatori non esitano ad individuare negli stessi carrier oceanici.
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- Oggi la Commissione Europea ha pubblicato un invito a presentare contributi sull'efficacia del quadro giuridico dell'UE - il regolamento n. 246/2009 di esenzione per categoria per i consorzi (CBER) - che esenta i consorzi di trasporto marittimo di linea dalle norme antitrust dell'UE. Il regolamento CBER consente alle compagnie di navigazione con una quota di mercato combinata inferiore al 30% di concludere, a determinate condizioni, accordi di cooperazione (consorzi) per fornire servizi di trasporto merci in comune. Vero è che questo invito viene periodicamente diffuso in vista della scadenza del regolamento fissata per il 25 aprile 2024 ( del 24 marzo 2020). Oggi però la Commissione ha compiuto un passo in più inviando alle parti interessate della supply chain del trasporto marittimo di linea (vettori oceanici, caricatori e spedizionieri, operatori portuali e terminalisti) questionari mirati sull'impatto dei consorzi di compagnie di trasporto marittimo di linea, nonché del regolamento CBER, sulle loro attività dal 2020 a oggi. È di tutta evidenza che questo passo possa essere ritenuto esitante, se non irrilevante dalle associazioni dei caricatori, dato che queste hanno ripetutamente pregato sino a ieri la Commissione Europea di aprire un'indagine su questo mercato e sulle norme che lo regolano ( del 22 luglio 2022).
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- Bruxelles ha comunicato che le parti interessate dispongono di otto settimane di tempo, fino al prossimo 3 ottobre, per presentare osservazioni. CLECAT, FEPORT, European Shippers' Council, European Barge Union, Global Shippers' Forum, European Tugowners Association, UIRR, FIATA, International Association of Movers, FIDI Global Alliance e altre associazioni di operatori del settore logistico-portuale non dovranno far altro che raccogliere in un unico faldone, ammesso che le riesca a contenere, le lamentele che negli ultimi mesi e anni hanno rivolto alla Commissione UE e inviarlo a Bruxelles entro quella data.
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- Con questo passo la Commissione sembra richiedere ai caricatori le “prove” delle conseguenze negative sulle loro attività provocate dal regolamento. Prove che appunto un anno e mezzo fa i dirigenti della Commissione Europea avevano invitato i caricatori a raccogliere per poi avviare un'azione legale ritenuta indispensabile per procedere all'apertura di un'indagine su questo mercato.
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- La consultazione con le parti interessate, comunque, supporterà come in precedenza la Commissione Europea a decidere se il regolamento CBER dovrà o meno essere prorogato e, se sì (come aveva deciso nel 2014 e nel 2020), con o senza modifiche. La Commissione ha reso noto che presenterà una sintesi dei risultati della valutazione entro la fine di quest'anno.
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