Nel 2030 il trasporto marittimo in Europa dovrà dovrà poter contare su oltre 6,3 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto per rifornire la sua crescente flotta di navi alimentate da questa fonte di energia. Lo evidenzia uno studio dell'organizzazione non governativa Transport & Environment (T&E) specificando che questo volume di Gnl necessario allo shipping in Europa equivale a sette milioni di case riscaldate a gas e denunciando che scommettere sul passaggio al gas naturale liquefatto per la decarbonizzazione del trasporto marittimo è una scelta irresponsabile nel quadro della crisi energetica che sta attraversando l'Europa e non farà che aumentare la sua dipendenza dai combustibili fossili.
«Mentre in Europa le famiglie faticano a pagare le bollette dell'energia - ha affermato Constance Dijkstra, responsabile della campagna per il Gnl di T&E - il settore marittimo è alla ricerca di nuovi modi per bruciare gas. Si stima che entro il 2030 quasi un quarto del trasporto marittimo europeo potrebbe funzionare a Gnl, in un momento in cui dovremmo cercare soluzioni per ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Ciò deve finire». Transport & Environment ha sottolineato che invece alcuni leader politici e il settore dello shipping, che con quello del trasporto aereo rappresenta una quota significativa delle emissioni di carbonio, stanno premendo affinché il gas naturale liquefatto sia riconosciuto come un'alternativa “pulita” ai combustibili convenzionali mentre quasi l'80% del Gnl attualmente utilizzato dalle navi europee - ha denunciato T&E - è in realtà molto peggiore per il clima rispetto ai combustibili che sostituisce, in particolare a causa del rilascio di metano, un potente gas serra.
Secondo T&E, inoltre, i politici europei dovrebbero preoccuparsi anche dell'impatto di questa tendenza sulla sicurezza energetica. Lo studio - ha spiegato l'organizzazione - mostra infatti che attualmente più di 200mila famiglie potrebbero ricevere il gas necessario per la flotta di navi alimentate a Gnl, cifra che aumenterà in modo significativo poiché entro il 2030 circa un quarto del fabbisogno energetico del trasporto marittimo potrebbe essere basato su questa tecnologia.
Per T&E, è questo il momento per bloccare la tendenza al crescente impiego del gas naturale liquefatto quale combustibile navale: oggi - ha specificato l'organizzazione - la maggior parte delle navi alimentate a Gnl sono dedicate al trasporto di questo gas, ma in futuro altre tipologie di navi saranno sempre più alimentate a Gnl. Se nel 2018 - ha precisato T&E - sono state costruite solo sette portacontainer alimentate a Gnl, nel 2022 sono state 171 le navi portacontenitori a Gnl ordinate in tutto il mondo.
«Con riserve di gas limitate e prezzi in costante aumento - ha concluso Dijkstra - diventa molto rischioso per le compagnie di navigazione rivolgersi al gas. È anche una cattiva soluzione per il clima. L'UE dovrebbe abbandonare i suoi piani per promuovere il gas fossile nei trasporti marittimi e favorire i combustibili verdi basati sull'idrogeno».