È probabile che quest'ultima ultima mossa contribuirà ad ostacolare ulteriormente la sua candidatura all'adesione all'Unione Europea, procedura attivata nell'ormai lontano 2005 e che da allora ha compiuto più passi indietro che in avanti. Se in questi ultimi anni la Turchia, ad avviso dell'UE, non ha realizzato progressi utili ad avvicinare il momento dell'ingresso nell'organizzazione internazionale regionale europea, in quest'ultima circostanza molti dall'UE rimprovereranno ad Ankara di aver consentito l'insediamento sul proprio territorio nazionale di una società della Federazione Russa nonostante quest'ultima sia colpita dalle sempre più numerose sanzioni introdotte dall'Unione Europea quale ritorsione per l'invasione russa del territorio ucraino in atto ormai da più di un anno.
La società in questione è la Far Eastern Shipping Company (FESCO), il primario gruppo logistico di Mosca che opera in tutti i settori del trasporto. Se la Turchia è stata considerata dalla gran parte delle nazioni occidentali ed orientali come uno dei soggetti politici più idonei per agire da mediatore nel conflitto Russia-Ucraina, ruolo che d'altronde ha assunto da subito nelle trattative per l'evacuazione dei civili e dei soldati feriti presenti nell'acciaieria Azovstal, a Mariupol, assediata dai militari russi e successivamente per aprire un corridoio marittimo attraverso cui far passare le esportazioni di cereali bloccate dallo scoppio della guerra, è presumibile che consentire ad un'azienda russa di stabilire una sede sul proprio territorio nazionale non sarà valutata positivamente dalle diplomazie occidentali.
FESCO ha specificato che la nuova filiale FESCO Turkey, che avrà sede a Mersin, sarà attiva principalmente nel segmento delle spedizioni di project cargo a servizio delle imprese della Turchia e dell'Asia centrale che operano nei campi dell'energia, della petrolchimica e del gas, oltre che fornire supporto operativo agli attuali servizi e progetti del gruppo russo. «Lo scorso anno - ha spiegato il presidente del gruppo logistico russo, Andrey Severilov, quasi a confermare che anche nei mesi scorsi Ankara non è stata super partes - l'accresciuto ruolo della Turchia nei commerci con la Russia ha consentito a FESCO di ampliare in modo significativo la gamma dei propri servizi nel Mar Nero e nel Mediterraneo orientale. Registrando una costante domanda da parte sia delle società turche che da quelle russe, abbiamo deciso di aprire una filiale nella Repubblica che intensificherà l'espansione della FESCO nella regione».