
Dall'1 al 2 settembre la nave
Mega Victoria di Corsica
Sardinia Ferries ha ospitato nove ricercatori coinvolti nel progetto
“Life Conceptu Maris” per la conservazione della fauna
marina nel bacino del Mediterraneo che è cofinanziato
dall'Unione Europea e propone un approccio innovativo
multidisciplinare per lo studio della distribuzione dei cetacei e
delle tartarughe marine in ambito pelagico, che combina
l'osservazione classica degli animali dal ponte di comando con nuove
tecnologie quali il DNA ambientale, gli isotopi stabili e l'impiego
di sensori per il monitoraggio dei parametri chimico fisici
dell'acqua di mare.
Gli scienziati di ISPRA, Fondazione CIMA, Stazione Zoologica AD
di Napoli, Università Bicocca di Milano e Università
di Palermo sono partiti dal porto di Vado Ligure con destinazione
Bastia, Ile Rousse e Nizza, su tre delle rotte servite dalla
compagnia di navigazione. Un team di cinque osservatori che ha
effettuato i monitoraggi dal ponte di comando è stato
affiancato da quattro ricercatori che hanno avuto accesso ai locali
tecnici. A bordo della nave è stato attrezzato un laboratorio
di ricerca per raccogliere direttamente acqua dal mare e per
ospitare macchinari di filtraggio e stoccaggio dei campioni.
Le informazioni che si ricaveranno da questo innovativo
approccio multidisciplinare saranno essenziali per costruire le
mappe delle caratteristiche ambientali, che potranno aiutare a
definire meglio la distribuzione di cetacei e delle tartarughe
marine nel Mediterraneo.
A conclusione dei sei viaggi effettuati è stato reso noto
che sono state avvistate tantissime balenottere, 18 sulla tratta
Savona/Bastia e quasi 30 sulla tratta Nizza/Ile Rousse, nonché
grandi branchi di stenelle e anche l'ormai rarissimo delfino comune.
Inoltre, incredibili per questo mare, sono stati effettuati 11
avvistamenti di tartaruga Caretta caretta durante l'ultima
traversata fra Nizza e Ile Rousse. Moltissimi anche gli avvistamenti
di altre specie, tra cui mante e pesci luna.
«I dati raccolti a bordo dei traghetti di Corsica Ferries
- ha sottolineato Paola Tepsich, ricercatrice di Fondazione CIMA -
si confermano ogni anno sempre più importanti: ci stanno
aiutando a capire come le specie stiano affrontando i cambiamenti
derivanti dal riscaldamento del mare e ci permettono di estendere le
nostre analisi in aree altrimenti inaccessibili».