I corridoio marittimi “verdi” funzioneranno se i
governi nazionali crederanno in questa misura per la
decarbonizzazione dello shipping e, soprattutto, se gli esecutivi ne
sosterranno la creazione e il funzionamento con l'erogazione di
sovvenzioni pubbliche. Lo evidenzia un rapporto definito dal Global
Maritime Forum, organizzazione non-profit costituita essenzialmente
da società armatrici e marittime e da compagnie petrolifere,
e dalla Getting to Zero Coalition, organizzazione promossa dallo
stesso Global Maritime Forum e anch'essa formata principalmente da
compagnie marittime.
Il documento rileva che ora è il momento in cui si può
decretare il successo o il fallimento dell'istituzione dei corridoi
marittimi verdi e ricorda che la volontà di promuovere lo
sviluppo di questi corridoi, ovvero di rotte specifiche sulle quali
operare servizi di trasporto marittimo a emissioni zero grazie ad
iniziative combinate pubblico-privato, è stata sancita alla
fine del 2021 con la “Dichiarazione di Clydebank”
sottoscritta da 21 nazioni nell'ambito della Cop26 di Glasgow.
Nel rapporto del GMF e della Getting to Zero Coalition si
specifica che, sebbene l'iniziativa del settore privato sia
importante, solo i governi nazionali dispongono delle risorse
finanziarie e delle misure incentivanti che possono consentire il
successo della creazione di questi corridoi. In particolare, secondo
il rapporto, queste risorse dovrebbero essere utilizzate per ridurre
il costo dell'adozione di tecnologie scalabili e a emissioni zero,
sbloccando così gli investimenti del settore privato.
Per il Global Maritime Forum e la Getting to Zero Coalition, il
modo migliore per raggiungere questo obiettivo è attraverso
la concessione di sussidi, con un diretto sovvenzionamento del
trasporto marittimo nazionale attraverso i bilanci nazionali.
Sussidi che dovrebbero essere indirizzati all'acquisto dei
carburanti verdi, ma anche alle navi e a sostegno della
trasformazione industriale nonché per supportare le attività
di ricerca e sviluppo delle tecnologie abilitanti.