Nel quadro dei lavori preparatori del progetto di legge
“Disposizioni in materia di lavoro” presentato lo scorso
8 novembre dal governo, mercoledì prossimo, in audizione
presso la Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera,
l'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal), con
Uniport e Federpesca, presenteranno due proposte di legge volte ad
inserire alcune mansioni del lavoro portuale all'interno delle
categorie considerate “lavoro usurante” e a riavviare
l'iter di costituzione del fondo per il prepensionamento dei
lavoratori portuali.
Annunciando le proposte che saranno presentate ai deputati,
Assiterminal ha precisato che il loro contenuto non è in
«risposta ai sindacati a seguito dell'interruzione, da parte
loro, della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei
porti: certo - ha specificato il direttore dell'associazione,
Alessandro Ferrari - dovrebbe essere letto anche come un segnale
distensivo, ma è soprattutto la prosecuzione di un percorso
in cui crediamo fortemente, avviato da tempo e che che ha già
portato due anni fa al riconoscimento del lavoro portuale tra i
“lavori gravosi” e al primo avvio normativo per la
costituzione del fondo prepensionamenti, poi bloccato dalla
burocrazia del MEF. Le aziende - ha spiegato Ferrari - sono fatte di
lavoratori e i lavoratori fanno le aziende: è abbastanza
evidente che l'impresa abbia interesse nel trovare e promuovere le
soluzioni, individuare gli strumenti più funzionali alla sua
capacità di stare sul mercato, di evolversi, di
efficientarsi, di creare le condizioni più adatte a un
ambiente di lavoro in cui gli equilibri di più fattori siano
in bilanciamento: lavoro usurante e fondo sono due strumenti
funzionali ad accompagnare senza strappi, con equità e
dignità il ricambio generazionale, e lo sviluppo
dell'automazione: tutto questo in un mercato stagnante da anni, non
dimentichiamolo».
Rilevando che «la popolazione dei lavoratori dei porti non
è più, diciamo così, giovanissima», il
direttore di Assiterminal ha sottolineato che «investire nella
formazione e nella riqualificazione laddove possibile sono il primo
asset, anche per questo - ha precisato - sul disegno di legge
proroghe abbiamo chiesto una proroga del bonus portuale sino al
2028; aprire ai giovani attraverso lo strumento dell'apprendistato,
soprattutto in collaborazione con gli ITS - ha aggiunto Ferrari - è
un altro processo necessario: vorremmo infatti portare all'interno
del Ccnl l'apertura a tutte le forme di apprendistato. Dall'altra
parte, avere strumenti che accelerino e agevolino la possibilità
di uscire prima e dignitosamente dal mondo del lavoro per quelle
persone che “hanno già dato”, riteniamo sia
indispensabile».
Relativamente all'interrotto confronto con le organizzazioni
sindacali sul rinnovo del contratto di lavoro, Ferrari ha
specificato che da parte datoriale si attende «l'esito della
assemblee convocate dai sindacati nei territori». «Ci
sono - ha osservato - notevoli distanze? Beh, dipende sempre da dove
e come si parte, ma anche dalla sostenibilità del punto di
arrivo. Siamo consapevoli - ha affermato Ferrari - che questo
rinnovo sia condizionato dalla fluidità dell'inflazione e dal
costo reale della vita, infatti abbiamo posto il tema del welfare
anche come strumento di bilanciamento tra gli elementi della
retribuzione: nelle aziende in cui questi strumenti sono utilizzati
i lavoratori ne apprezzano l'efficacia».
A sottolineare la complessità della questione, il
direttore di Assiterminal ha rimarcato l'eterogeneità delle
aziende coinvolte: «a volte - ha spiegato - ci si deve anche
ricordare che il mondo dell'imprenditorialità portuale è
molto differenziato, per dimensioni, merceologie, redditività,
collocazione geografica, che incide ovviamente anche
sull'attrattività commerciale: poco più di 250
aziende, 12.000 lavoratori, distribuiti in più di 50 porti
(isole comprese). Un mix di realtà imprenditoriali e aziende
integrate in colossi multinazionali. Per fare un esempio, il 60% dei
traffici container si concentrano su meno di dieci aziende, il 65%
delle aziende terminaliste e delle imprese portuali stanno sotto i
dieci milioni di euro di fatturato caratteristico: il valore del
contratto non sta solo nel fatto di essere richiamato dalla legge
84/94, ma soprattutto nel fatto che deve avere promuovere un
impianto normativo efficace e quindi esprimere un valore aggiunto
per il corretto bilanciamento tra l'organizzazione del lavoro e le
condizioni in cui il lavoro si presta da parte delle persone, in
equilibrio economico tra sostenibilità per tutte le imprese
che lo adottano e effetti per i lavoratori».
Per chiarire ancor più qual è la complessità
delll'imprenditorialità portuale, Ferrari ha invitato a
partecipare al convegno sul mondo del lavoro che le associazioni
datoriali hanno organizzato per il 19 prossimo febbraio dalle ore 15
alle 18 presso Palazzo Colonna a Roma, che sarà possibile
seguire in streaming.
Il programma del convegno
Diego Paciello, Responsabile dell'area fiscale, Welfare,
Compensation and Benefits |
Studio Toffoletto De Luca Tamajo |
Luca Trevisan, HRD Gruppo Contship Italia |
Irina Stultus, HRD HHLA PLT Italy |
Daniele Popolizio, Presidente Gruppo Cenpis Leadership e
cambiamenti |
Maddalena Paroletti, Partner Studio Toffoletto |
Gianluca Caffaratti, Presidente Happily Welfare Piacere,
Welfare, ci conosciamo? |
Cristina Ragonese, Practice Leader EXS Italia Change
Management cercasi … |
Francesco Canale, Co Founder Working Souls Diversity e
accessibilità, i porti per tutti |
Federica Catani, Direttore Scuola Nazionale Trasporti e
Logistica ITS, giovani e opportunità formative |
Interviene Patrizia Scarchilli, Direttore Generale, Direzione
Generale per la Vigilanza ADSP, trasporto marittimo e vie d'acqua
interna Ministero delle Infrastrutture e Trasporti |
Con la partecipazione di: Alessandro Ferrari, Direttore
ASSITERMINAL Bianca Picciurro, ASSOLOGISTICA Paolo
Ferrandino, Segretario Generale UNIPORT Gaudenzio Parenti,
Direttore Generale ANCIP |
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