
Ieri i negoziatori del Parlamento e del Consiglio dell'UE hanno
raggiunto un accordo provvisorio sugli atti legislativi del
pacchetto sulla sicurezza marittima che modificano le direttive
europee del 2009 sul rispetto dei requisiti dello Stato di bandiera
e sulle attività di Port State Control. Relativamente ai
requisiti dello Stato di bandiera, l'aggiornamento della
legislazione vigente ha, principalmente, l'obiettivo di allinearla
alle norme dell'International Maritime Organization (IMO) nonché
di assicurare adeguate ispezioni alle navi, di monitorare e
supervisionare le organizzazioni che operano per conto degli Stati
di bandiera, di garantire una maggiore diffusione delle soluzioni
digitali e di registrare e misurare le prestazioni delle flotte e
dei compiti degli Stati di bandiera. L'accordo limita il campo di
applicazione della direttiva alle navi che effettuano viaggi
internazionali. Inoltre alla Commissione Europea è affidato
il compito di creare un database di informazioni sulle navi ai fini
dell'emissione e della verifica dei certificati elettronici. Un
portale digitale consentirà agli ispettori di consultare
direttamente le informazioni che sono contenute nelle banche dati
nazionali.
Quanto alla direttiva sulle attività di Port State
Control, l'aggiornamento della norma mira ad allinearla alle norme e
procedure internazionali stabilite nel memorandum of understanding
di Parigi (Paris MoU) e nelle convenzioni dell'IMO. Le modifiche
introdotte dall'accordo hanno l'obiettivo di assicurare chiarezza e
coerenza con le norme e le procedure internazionali: per il profilo
di rischio della nave, che è determinato da una combinazione
di parametri di rischio generici, storici e ambientali, i parametri
ambientali avranno un impatto significativo senza incidere in modo
sproporzionato sull'equilibrio complessivo dei diversi parametri; il
sistema di gestione della qualità (SGQ) per le
amministrazioni dello Stato di approdo sarà limitato alle
parti dell'amministrazione legate alle ispezioni e gli Stati membri
avranno cinque anni di tempo per introdurre il SGQ per allinearsi il
più possibile al consueto ciclo di audit per le
amministrazioni dello Stato di approdo.
L'accordo provvisorio sarà ora presentato ai
rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio (Coreper) e
alla Commissione parlamentare per i trasporti e il turismo (TRAN).
Se approvato, il testo dovrà poi essere adottato formalmente
da entrambi i colegislatori prima di poter essere pubblicato sulla
“Gazzetta Ufficiale” dell'UE ed entrare in vigore.
L'adozione formale degli atti legislativi è prevista in
autunno. Gli Stati membri avranno 30 mesi dall'entrata in vigore
delle direttive aggiornate per recepire le loro disposizioni nella
legislazione nazionale.